Titolo della settimana: Pane amore e fantasia di Luigi Comencini, 1953.

“Cosa mangiate?” Chiede il maresciallo. “Pane” è la risposta .”E che ci metti dentro “.” Fantasia marescià “. “Buon appetito ” chiude con amara ironia il Maresciallo Carotenuto –Vittorio De Sica, che dalla natia Sorrento viene inviato a Sagliena, paesino dell’entroterra abruzzese, dove, lui scapolo e donnaiolo impenitente resta abbagliato dalle bellezze femminili locali: Maria detta la “bersagliera” interpretata da Gina Lollobrigida e la levatrice Annabella interpretata da Marisa Merlini, con la quale si consolerà, per lasciare campo libero con la prima al timido carabiniere veneti Stelluti.

Film, possiamo dire, apripista di tutte le commedie a venire, che pescando a piene mani dalla commedia dell’arte, per stessa ammissione di Comencini e dello sceneggiatore Margadonna. Segna il punto di svolta dal neorealismo, dal quale eredita ambienti e situazioni e che dal 1958 con I soliti ignoti esploderà definitivamente. Vittorio De Sica, qui solo attore, guarda caso lui, uno dei massimi esponenti del neorealismo, tiene a battesimo ed interpreta alla perfezione lo sguardo e lo stato d’animo degli italiani del dopoguerra. La pellicola portò a Vittorio nazionale una popolarità immensa, tanto che arrivò a commentare; ” Ma dimmi un po tu, dopo aver fatto Ladri di biciclette, devo diventare famoso per il personaggio del Maresciallo Carotenuto “.

Nel film si trovano tutti i caratteri che saranno le basi fondamentali della commedia italiana a venire: il maresciallo, il sindaco, il prete e le pettegole, figure classiche che il filone neorealista aveva accantonato per affrontare tematiche crude e drammatiche, ma ora, siamo nel 1953, il vento della ripresa economica che dà li a poco porterà al boom, spingeva il paese verso una nuova prosperità e spensieratezza. La critica si scagliò contro Comencini e il suo film, ma il pubblico la zitti riempiendo le sale e premiando il regista che trionfò anche a Berlino con l’Orso d’Oro. Oltre al Maresciallo, la “bersagliera “Lollobrigida, da allora icona e sogno di mezza Italia, lasciano il segno Tina Pica, una delle più iconiche caratteriste dell’epoca, dalla inconfondibile voce roca e l’intero cast con Riento, la Merlini e Memmo Carotenuto.

La vita del piccolo paese è descritta con maestria da Comencini tanto da fare della pellicola un prezioso documento d’epoca, un grande affresco dell’Italia contadina che guardava con speranza al futuro. Chiudiamo con la solita curiosità : all’insaputa di  Comencini la produzione fece arrivare il copione sul tavolo dell’allora Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri che espresse il suo assenso. L’Arma considera ancora oggi questo film parte della sua gloriosa storia. Comencini azzecca il film perfetto, dopo anni di sofferenze e stenti le persone si scoprono desiderose di evasioni, divertimento e, perché no, seduzione.

Con Pane amore e fantasia, un titolo che calza a pennello, salutiamo anche Monica Vitti una splendida novantenne della storia della nostra commedia.
Addio Monica, anche con te continueremo nei cinema.
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