Il cammino sinodale delle Chiese in Italia si avvia a terminare entro il mese di aprile la prima annualità della fase iniziale (2021-2022), quella “narrativa”, dedicata all’ascolto. Anche nella nostra Diocesi sono stati molteplici i “tavoli di consultazione” attivati nell’ambito delle parrocchie, delle comunità religiose, dei Movimenti, con l’intento di raccogliere i racconti, i desideri, le sofferenze e le risorse di tutti coloro che sono stati convocati, sulla base dei nuclei tematici e dei questionari proposti nel Documento preparatorio.

Mentre andiamo in stampa, è in corso la “restituzione” delle relazioni che sono state prodotte, e l’équipe diocesana all’uopo incaricata è ancora impegnata nella loro attenta lettura, per pervenire alla stesura della “sintesi finale” da consegnare all’Arcivescovo. Al riguardo, avremo modo di riferire ampiamente nei prossimi numeri di Cammino.

E’ possibile, tuttavia, rilevare un primo feedback di carattere generale. Dai resoconti fin qui pervenuti emerge chiaramente come il lavoro svolto all’interno delle diverse realtà ecclesiali sia stato davvero capace di coinvolgere ampi strati di appartenenti al Popolo di Dio – laici, consacrati e ordinati – nell’impegno di esercitare un ascolto reciproco profondo e rispettoso. Un lavoro, questo, che è stato preso molto sul serio, nella consapevolezza che non si trattasse né di una “indagine di opinioni”, né di un “dibattito in contradditorio”, ma piuttosto di un prezioso momento di vita ecclesiale in cui il vero protagonista è stato lo Spirito Santo. Si avverte, infatti, come sia risuonato in tutti l’eco delle parole di papa Francesco: «Viviamo questo Sinodo nello spirito della preghiera che Gesù ha rivolto accoratamente al Padre per i suoi: “Perché tutti siano una sola cosa” (Gv 17,21). A questo siamo chiamati: all’unità, alla comunione, alla fraternità che nasce dal sentirci abbracciati dall’unico amore di Dio».

Nei prossimi mesi spetterà all’Assemblea Generale della CEI individuare alcune priorità sulle quali si concentrerà la consultazione del popolo di Dio, per proseguire il percorso sinodale nella seconda annualità (2022-2023) della “fase narrativa”.

Concluso questo cammino biennale, si aprirà poi la “fase sapienziale”, rappresentata da un anno (2023-24), in cui le comunità, insieme ai loro pastori, si impegneranno in una lettura spirituale delle narrazioni emerse nel biennio precedente, cercando di discernere «ciò che lo Spirito vuole dire oggi alle Chiese», attraverso il senso di fede del popolo di Dio. In questa fase sinodale, per poter leggere in profondità quanto sarà emerso nelle consultazioni della fase narrativa, ci si avvarrà del necessario supporto dei teologi e dei pastori, con il coinvolgimento delle Commissioni Episcopali, degli Uffici pastorali della CEI, delle Istituzioni teologiche e culturali.

Seguirà, infine, la “fase profetica” che culminerà, nel 2025, in un evento assembleare nazionale da definire insieme strada facendo. In questo con-venire verranno assunte alcune scelte evangeliche, che le Chiese in Italia saranno chiamate a riconsegnare al Popolo di Dio, incarnandole nella vita delle comunità nella seconda parte del decennio (2025-2030).

E’ questa l’affascinante prospettiva che ci attende. Ed è «questa la sfida» – come afferma papa Francesco – «per una “Chiesa diversa”, aperta alla novità che Dio le vuole suggerire».

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