Lunedì 24 ottobre 2022 ricorre il secondo anniversario dell’Ordinazione episcopale e dell’inizio del ministero nella nostra Arcidiocesi di mons. Francesco Lomanto. Ne gioiamo insieme, indirizzando al nostro Arcivescovo i più sentiti voti augurali, e stringendoci attorno a lui nella Concelebrazione eucaristica che si tiene in Santuario in questa giornata.
E’ spontaneo riandare con la memoria all’8 settembre 2018, in cui papa Francesco riceveva in udienza 74 nuovi Vescovi, provenienti da 34 nazioni di quattro continenti, che partecipavano ad un Seminario sull’Evangelizzazione dei popoli.
Il pontefice, in quella circostanza, rispondendo alla domanda “chi è il Vescovo?” proponeva una riflessione sull’identità dei pastori, per averne più consapevolezza, ed esordiva dichiarando che «non esiste un modello-standard identico in tutti i luoghi» e che «il ministero del vescovo mette i brividi, tanto è grande il mistero che porta in sé».
E proseguiva assimilando il Vescovo a Cristo Pastore e Sacerdote: «Grazie all’effusione dello Spirito Santo, il Vescovo è chiamato ad avere i lineamenti del Buon Pastore e a fare proprio il cuore del sacerdozio, ovvero l’offerta della vita. Dunque non vive per sé, ma è proteso a donare la vita alle pecore, in particolare a quelle più deboli e in pericolo. Per questo il vescovo nutre una vera e propria compassione per le folle di fratelli che sono come pecore senza pastore (cfr Mc 6,34) e per quanti in vari modi sono scartati».
Papa Francesco, ancora, delineava tre tratti essenziali del Vescovo: è uomo di preghiera, uomo dell’annuncio e uomo di comunione.
Uomo di preghiera. Il vescovo è successore degli Apostoli e come gli Apostoli è chiamato da Gesù a stare con Lui (cfr Mc 3,14). Lì trova la sua forza e la sua fiducia.
Uomo dell’annuncio. Lo stile dell’annuncio è testimoniare con umiltà l’amore di Dio, proprio come ha fatto Gesù, che per amore si è umiliato.
Uomo di comunione. Il vescovo non può avere tutte le doti, l’insieme dei carismi, ma è chiamato ad avere il carisma dell’insieme, cioè a tenere uniti, a cementare la comunione. Di unione ha bisogno la Chiesa, non di solisti fuori dal coro o di condottieri di battaglie personali. Il Pastore raduna: vescovo per i suoi fedeli, è cristiano con i suoi fedeli (Sant’Agostino).
E il pontefice affidava ai Vescovi uno speciale mandato esplicito: “Vi chiedo di avere gesti e parole di speciale conforto per quanti sperimentano marginalità e degrado; più di altri hanno bisogno di percepire la predilezione del Signore, di cui siete le mani premurose”.
Se riavvolgiamo il nastro di questi primi due anni di episcopato di mons. Francesco Lomanto, ci pare davvero di poter riscontrare in lui tutti i tratti dell’identikit tracciati da papa Francesco, e ci urge in cuore il desiderio di dichiarargli tutto il nostro affetto e la piena disponibilità a lasciarci guidare da lui, a fare tutta la nostra parte con senso di corresponsabilità, nel cammino della chiesa locale e della comunità diocesana.
Buon anniversario, padre Vescovo!
Marco Fatuzzo (a nome di tutta la redazione di Cammino)