Si è svolto  venerdì 25 novembre, presso la sala conferenze dell’Istituto I. I. S. Einaudi di Siracusa un’interessante incontro pubblico, su iniziativa del Lions Club Siracusa Eurialo,  dedicato al “Giornalismo d’inchiesta” . Un parterre di relatori di prima grandezza, moderato dal prof. Salvo La Delfa,  ha catturato subito l’interesse di tutto il pubblicoi intervenuto : Aldo Mantineo, decano della Gazzetta del Sud, recentemente nominato componente del CORECOM (Comitato Regionale per le Comunicazioni),  Paolo Borrometi (intervenuto da remoto), giornalista che vive sotto scorta per le sue coraggiose inchieste che gli hanno procurato plurime minacce di morte, Carmelo Maiorca, giornalista professionista noto anche per il suo ruolo apicale in Slow Food, Laura Valvo, responsabile della redazione siracusana de La Sicilia, e Carlo Garozzo, dell’associazione “Giustizia per Lele Scieri” .

A fare gli onori di casa è stata la vulcanica Dirigente Scolastica Teresella Celesti, che ha sottolineato come quest’occasione fosse per gli studenti presenti  occasione di crescita e momento di riflessione, evidenziando il valore dell’argomento trattato in termini di democrazia e diritto alla giusta informazione. L’introduzione è stata affidata al dr. Giorgio Balletta, presidente del Lions Eurialo, e subito dopo è stato l’intervento di Borrometi, molto scorrevole e chiaro sul piano della narrazione quanto emotivamente coinvolgente, a tener desta l’attenzione, raccontando sommariamente alcuni importanti fatti dei quali si è occupato professionalmente, che si intrecciano inevitabilmente con la sua vicenda personale,

Nel suo lavoro la ricerca della verità, pur faticosa, è la cosa più importante,  accennando anche al così detto “Sistema Siracusa”, che grazie agli approfondimenti giornalistici è diventato di dominio pubblico sino a mettere in moto una macchina giudiziaria che ha sancito l’attuazione di un tentativo di sovvertire il sistema democratico, e non mancando di aggiungere che la limitazione della libertà personale, vivendo sotto scorta, è ampiamente compensata dal fatto di credere in qualcosa, dal credere in un sogno,  dicendo, in estrema sintesi, che il giornalismo vero è libertà.

Laura Valvo ha parlato, tra l’altro, delle lamentele subita da parte di sindaci ed amministratori locali, sottolineando anche come gli scontri legati alla politica trovino facile veicolo grazie all’uso dei social media.

Mantineo, ha fatto un veloce escursus sulla sua lunga attività, svolta prima a Siracusa e poi a Reggio Calabria, ed ha fornito – grazie ad un breve inciso del prof. La Delfa che  ha chiesto al relatore  quanto sia importante la solidarietà, per i giornalisti che operano in difficoltà ambientali e subiscono condizionamenti spesso pesanti –  una risposta sferzante quanto significativa, chiarendo che la solidarietà è reale se viene confermata dai comportamenti,  ma non vale se resta fatta solo di parole.

Un altro argomento emerso, su iniziativa della d.ssa Celesti, è stato interrogarsi su quanto i giornalisti subiscano limitazioni nella libertà d’espressione a iniziativa del proprio editore, ma su questo sia Mantineo che Borrometi hanno affermato che quasi mai ciò sia avvenuto nella propria attività professionale ma, piuttosto, a volte sono gli stessi giornalisti che si auto-condizionano sapendo di particolari interessi o sensibilità degli editori verso certi argomenti, ma è emerso l’assioma di come il messaggio, e quindi l’autore, dev’essere apolitico, narrare sempre i fatti prescindendo dalle proprie convinzioni o colore politico.

Carmelo Maiorca ha raccontato del “Sistema Siracusa”, di come  un’inchiesta nata da un piccolo giornale di provincia, La Civetta di Minerva – che aveva deciso di approfondire una notizia data dal giornale Magma di Catania – di un intreccio d’affari tra imprenditori, avvocati , magistrati, diventò un  fatto nazionale rilevante dove i risultati dell’attività investigativa  sono stati poi confermati processualmente.

L’ultimo relatore intervenuto Carlo Garozzo, ha raccontato brevemente la storia dell’uccisione del giovane parà siracusano  Emanuele Scieri, che all’inizio tentarono di spacciare per suicidio, avvenuta il13 agosto 1999,  triste epilogo di fatti di “nonnismo” perpetrati nella caserma Gamerra di Pisa, e di come sia stato fondamentale, oltre alle iniziative dei familiari che non si sono mai arresi, l’interesse della stampa   per giungere all’accertamento della verità, vicenda che processualmente non si è ancora conclusa.

A conclusione della manifestazione,  Balletta e la Celesti, hanno auspicato che l’incontro potesse indurre il pubblico attento e partecipativo, cui è stato riservato una spazio per porre delle domande, ad una riflessione su un tema certamente importante, al quale forse oggi, è nostra impressione, bersagliati dalle più disparate notizie che vengono spesso diffuse senza le opportune verifiche, non si presta la dovuta attenzione.

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