Dopo la prolungata estate arrivata fino a gennaio inoltrato, la natura continua a  riprendersi il suo con tanto di interessi, così alti da far impallidire la Bce.

A meno di un anno dall’ultimo  “Hurricane – Ciclone tropicale mediterraneo”, Calabria, Sicilia e Malta rivivono l’incubo dell’imprevedibile vortice amplificato da acque relativamente calde e masse di aria fredde.

Venti con punte d 60 a 100 km/h, fino a 400 mm di pioggia registrata a Noto, il mare da Messina a Portopalo ha invaso i pontili.

Strade allagate o innevate, smottamenti, edifici pubblici e privati messi a dura prova, reti idriche “allagate”.

Numerosi gli interventi delle forze dell’ordine e della protezione civile che ancora una volta con sacrificio e merito stanno dimostrando il meglio della cultura solidaristica italiana. Le amministrazioni comunali di concerto con la Prefettura stanno coordinando i soccorsi: numerosi gli sfollati e gli automobilisti in panne.

Le previsioni dicono che occorre attendere fino a sera per scongiurare la fase acuta e quindi le autorità di protezione civile raccomandano la massima prudenza che si deve ad una “allerta rossa”. Assolutamente sconsigliato mettersi in viaggio.

Poi ci sarà il momento della conta dei danni per eventi fino a poco tempo fa tanto imprevedibili da mettere a dura prova sia la naturale geologia dei luoghi che i manufatti dell’uomo.

E tutto questo mentre c’è chi intorno a noi piange la perdita di familiari e case per il terribile terremoto Turco-Siriano così come per le varie guerre in corso e fra queste la gratuita aggressione ucraina da parte della Russia.

Le stonature che stanno alterando il clima nazional-popolare delle canzoni del festival di Sanremo rappresentano peraltro preoccupanti previsioni meteo che dovrebbero invitarci ad assumere l’atteggiamento giusto verso un mondo sempre più “ciclonico” i cui danni rischiano di essere sempre più insostenibili.

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