10a Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare

Domenica 5 febbraio si celebra la 10a Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare e, per questa importante ricorrenza, è stata lanciata Sprecometro, la nuova app per smartphone dell’Osservatorio Internazionale Waste Watcher, sviluppata con l’Università di Bologna e Last Minute Market. E’ una app molto semplice e intuitiva (user friendly, direbbero i tecnologici!) utile per misurare quanto ciascuno di noi spreca quotidianamente e non solo… La app, infatti, misura, per ogni cibo sprecato, il valore economico, la quantità di anidride carbonica che quello spreco comporta (sommando sia le emissioni legate alla produzione che quelle legate allo smaltimento del rifiuto) e l’impronta idrica, ossia la quantità di acqua potabile impiegata nella produzione di quell’alimento. Detti così possono sembrare valori astratti ma, quando i concetti si traducono in numeri, la loro potenza è indiscutibile. Un esempio concreto, il mio… Anche a me, infatti, per quanto cerchi di stare attenta, può capitare di sprecare cibo: la scorsa settimana ho sprecato mezza lattuga (l’avevo conservata male) e mezza confezione di latticino spalmabile (avevo letto male la data di scadenza), in totale circa 250 grammi di cibo; la perdita economica è pari a € 2,42, le emissioni inquinanti assommano a 730 grammi di CO2 e il consumo idrico è pari a 10 litri. Se io sprecassi queste quantità ogni settimana, in un anno perderei 125 euro, immetterei nell’atmosfera 38 kilogrammi di anidride carbonica e consumerei, inutilmente, 5.200 litri di acqua. In media ciascun italiano spreca 524 grammi di cibo ogni settimana; tradotto in numeri, 2 kg di alimenti buttati settimanalmente, per una famiglia media di 4 persone, significano, sotto il profilo dell’impatto ambientale, emissioni inquinanti per 6 kg circa di anidride carbonica e perdita di acqua potabile per circa 80 litri, e significano un costo di circa 20 euro ossia, in un anno, circa 1.000 euro che possono servire per i testi scolastici dei ragazzi, o per i controlli dal dentista che abbiamo rimandato o per quel lavoretto in casa che “quando si può” o, ancora e con un po’ di accortezza nella scelta, possono essere sufficienti per un breve vacanza familiare. La app non si limita a misurare ma suggerisce una serie di comportamenti virtuosi che aiutano ciascuno di noi a ridurre gli sprechi.

Usarla è assai semplice: basta andare su Google Play o su App Store (dipende dal sistema operativo del nostro smartphone), inserire il nome e l’indirizzo email; a quel punto, sulla casella di posta elettronica, arriverà un codice numerico da inserire sulla app a conferma della registrazione. Una procedura semplicissima che richiede un paio di minuti… la app, per prima cosa, guida l’utente attraverso una serie di domande che individuano il proprio “sprecotipo” e, una volta individuato il proprio profilo – attento, parsimonioso, oppure sprecone o disattento– fruire dei consigli, dei video, delle buone pratiche e delle ricette che aiutano ad azzerare lo spreco di cibo a casa. L’Agenda ONU 2030 prevede, al punto 3 degli obiettivi di sostenibilità, di dimezzare lo spreco alimentare del 50% entro i prossimi 7 anni; con il supporto di questa app, possiamo tutti offrire il nostro contributo al raggiungimento di un traguardo globale che fa bene al Pianeta e alla società in cui viviamo. E, per i più social, c’è anche il profilo Instagram @sprecozero sul quale trovare ulteriori informazioni e consigli e attraverso il quale condividere i propri traguardi. Gli approfondimenti sono disponibili al sito https://www.sprecozero.it/.

Care lettrici e cari lettori, inviate a Cammino i vostri risultati: facciamo della nostra comunità una squadra #sprecozero e misuriamo il nostro contributo al conseguimento di un risultato che è di vitale importanza per le future generazioni.

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