Si può parlare contemporaneamente di empowerment femminile, di errori e fatica del potere, di tradizioni siciliane e di educazione alimentare? Sembrerebbe impossibile tenere insieme, nello stesso racconto e seguendo il medesimo filo logico, argomenti così diversi e lontani! Eppure, se a farlo è una scrittrice di vaglia come Annamaria Piccione, l’ardua impresa riesce. E riesce felicemente, con intelligenza, umorismo e leggerezza.
L’ultima fatica dell’autrice siracusana, “La vera storia di Re Bafè e Bafigghia (ricette siciliane al sapore di fiaba)”, è una rilettura, in chiave contemporanea dell’antica filastrocca siciliana: “C’era ‘na vota ‘n re, bafè, viscotti e minè, c’aveva ‘na figghia, bafigghia, viscuttu e minigghia…”. Solo che, in questa versione, la figlia del re non vuole essere una principessa ma, udite, udite, una cuoca; e il re? Il re, anche lui, farà le sue scelte controcorrente! Non si può svelare di più, per non guastare il gusto della scoperta ma questo nuovo libro ha la capacità di divertire, insegnando, i bambini ma offre spunti di riflessione agli adulti e alle giovani donne.
Gli adulti, sì, troppo spesso intrappolati in ruoli predeterminati, talora anche prestigiosi, cui difficilmente riescono a sottrarsi e che, assai di rado, li rendono felici; le giovani donne, anche loro, obbligate da una cultura ancora troppo impregnata di stereotipi di genere a ricoprire ruoli muliebri che, non sempre e non per tutte, corrispondono ai loro desideri e alle loro aspirazioni. La fiaba, e stavolta senza l’aiutante magico normalmente previsto, offre una via d’uscita: essere protagonisti della propria vita e non di quella che altri, pur animati dalle migliori intenzioni, hanno scelto per noi.
Anche ai bambini, questo volume, stampato con carattere ad alta leggibilità e riccamente illustrato dalla giovane e talentuosa Caterina Giorgi, consegna il messaggio “scegli di diventare chi sei” ma offre anche l’occasione di conoscere la tradizione siciliana sia attraverso la filastrocca che attraverso il cibo. La strada che porterà la principessa a diventare cuoca, infatti, si sostanzia in tante ricette che attingono al ricettario storico siciliano e che, personalmente, ho avuto il piacere di rielaborare e ritagliare a misura di bambini. Ed è stato, per me, un vero piacere collaborare con Annamaria Piccione aggiungendo “sapore di Sicilia” alle sue strepitose pagine! Anche la casa editrice, la Splen Edizioni, parla al femminile: il volto e il cervello sono quelli di Surya Amarù, una giovane donna che ha fatto dell’amore per i libri il suo lavoro.
Poker di donne, quindi, per questo libro al profumo di Sicilia che sa incantare ad ogni età. Come solo le grandi fiabe sanno fare!