Il cammino sinodale nazionale sta vivendo il suo terzo ed ultimo tratto: la fase profetica. Dal 15 al 17 novembre 2024 si è tenuta a Roma, nella Basilica di San Paolo fuori le mura, la prima delle due Assemblee Sinodali delle Chiese in Italia. Partecipanti quasi mille persone tra cardinali, vescovi, presbiteri, diaconi, religiosi e religiose, laici e laiche, referenti diocesani, rappresentanti della CEI ed esperti. Con circa un terzo di presenze femminili.
Nel messaggio ai partecipanti, Papa Francesco ha sottolineato come «le sintesi raccolte dalle Chiese locali siano testimonianza di una vivacità che si esprime nel cammino, nel coltivare l’insieme e nello stile di apertura. Sono racconti nei quali ha agito lo Spirito Santo, segnalando le dimensioni prioritarie per rimettere in moto alcuni processi, per compiere scelte coraggiose, per tornare ad annunciare la profezia del Vangelo, per essere discepoli missionari». Concludendo con le parole augurali: «Non abbiate paura di alzare le vele al vento dello Spirito!».
I delegati si sono confrontati sui Lineamenti, testo che raccoglie i risultati finora raggiunti nel triennale cammino sinodale e che propone alcune traiettorie pratiche. In premessa vengono ripercorse le precedenti fasi narrativa e sapienziale e presentati i primi passi di quella profetica. Il documento si sofferma poi su tre nuclei argomentativi: il rinnovamento della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali, la formazione dei battezzati alla fede e alla vita, la corresponsabilità nella missione e nella guida della comunità. Il testo indica altresì alcune condizioni capaci di rendere le comunità ecclesiali più includenti: spazi nei quali tutti – nessuno escluso – possano sentirsi accolti, compresi, riconosciuti, incoraggiati, accompagnati.
L’obiettivo di questa prima Assemblea era quello di giungere alla costruzione dello Strumento di lavoro della fase profetica, che verrà successivamente inviato alle diocesi dopo l’approvazione del Consiglio Episcopale Permanente in vista della seconda Assemblea Sinodale, che si terrà dal 31 marzo al 4 aprile 2025.
A tal fine, i delegati sono stati impegnati al discernimento su delle schede di lavoro che trattano diciassette temi scaturiti dall’ascolto della fase narrativa e dall’approfondimento della fase sapienziale e sono suddivise nelle tre sezioni dei Lineamenti . Ognuna di queste, dopo un’introduzione biblica, presenta i punti da cui partire (scelte pastorali, magistero…), le traiettorie verso proposte operative, le scelte possibili da fare a livello di Chiesa locale, regionale e nazionale, le modalità di discernimento negli organismi di partecipazione diocesani.
Infine, alcune domande-guida proponevano temi di riflessione alle diocesi perché potessero giungere a proposte utili a contribuire alla definizione profetica conclusiva del cammino sinodale.
Per saperne di più, abbiamo chiesto ai due referenti della nostra Diocesi per il Sinodo, mons. Maurizio Aliotta e l’avv.ssa Valeria Macca, che hanno partecipato all’Assemblea, quali realtà siano maggiormente rimaste impresse nella loro anima e quali prospettive di lavoro comune auspicano che debbano coinvolgere la nostra Chiesa locale in queste tappe conclusive del cammino sinodale.
Racconta don Maurizio Aliotta: «la partecipazione alla I tappa dell’assemblea sinodale nazionale è stata, innanzi tutto, un’occasione per sperimentare l’essere “popolo di Dio” in cammino. Basti pensare, ad esempio, che facevo parte di un tavolo sinodale assieme a tre vescovi, due presbiteri, una religiosa, quattro fedeli laici (due donne e due uomini). Ognuno portavoce di un’esperienza peculiare, ma tutte in comunione tra di loro. Il metodo seguito è stato quello della “conversazione nello Spirito”, già sperimentato nelle precedenti fasi del cammino sinodale, e questo ha prodotto due conseguenze. In primo luogo, quella di stabilire relazioni libere e fraterne: nessuno ha preteso di far prevalere il proprio pensiero, e tutti si sono arricchiti di qualcosa. In secondo luogo, le riflessioni tese a rispondere alle tante domande poste, nascevano dall’esperienza concreta delle nostre chiese locali. In definitiva, al di là della retorica del “come è bello stare insieme”, abbiamo vissuto un autentico cammino comune di edificazione della comunità cristiana nella storia odierna e – poiché ben salda nelle sue radici – proiettata verso il domani.
Gli fa eco Valeria Macca, secondo cui questa prima assemblea sinodale delle Chiese in Italia è stata un’esperienza di vera comunione, di popolo in cammino, capace di interrogarsi, di porsi in ascolto dello Spirito per un autentico discernimento comunitario. E’ stato emozionante sedere – come ha riferito don Maurizio – ad uno stesso tavolo con Vescovi, presbiteri, religiosi e religiose, giovani ed adulti; essere ascoltati e avere la possibilità di prendere la parola; potersi confrontare in un dialogo sereno e fraterno, con la consapevolezza di costruire qualcosa di bello per il futuro della Chiesa,… Adesso sarà compito di ogni diocesi tradurre in scelte concrete quanto discusso, per non rendere vana questa esperienza e ritrovare il coraggio di proseguire il cammino sinodale nella nostra Chiesa locale, suscitando e alimentando speranza.
- Pubblicato sul numero tipografico di Cammino, 13 12 2024