“Lo scorso 19 febbraio a Siracusa, nel primo anniversario della scomparsa della prof.ssa Tina Garro, mons. Giuseppe Greco nella chiesa parrocchiale di Santa Rita ne ha tratteggiato la figura con il seguente ricordo, al termine della Messa di suffragio”.
La testimonianza cristiana della prof.ssa Tina Garro si snoda su tre versanti: la testimonianza della grazia, la testimonianza della fede e la testimonianza della speranza.
- Testimone della grazia
La vita interiore della Prof.ssa Tina Garro è la radice del suo impegno professionale, culturale ed ecclesiale. Se vogliamo ricordarla, dobbiamo anzitutto cominciare a considerare la sua anima profondamente evangelica, il suo spirito contemplativo, il suo pensiero orante.
Lei ha vissuto consacrata al Signore, appartenendo alla “Regalità di Cristo Re”. Possiamo annoverarla fra coloro di cui ci parla la parabola del Vangelo, che ci presenta le cinque vergini sagge in attesa dello Sposo.
Nel suo cammino di fede la sua spiritualità ha trovato un valido sostegno nella formazione spirituale alla scuola di un grande maestro di vita: Mons. Ottavio Musumeci, teologo del Capitolo Metropolitano di Siracusa. Da lui la Garro ha assorbito gli alti valori della fede, la profondità della vita spirituale, la bellezza di una vita donata al Signore.
La spiritualità della Garro era radicata nel Mistero trinitario e vissuta nella consapevolezza che “tutto è grazia”, facendosi guidare dalla volontà di Dio. La volontà di Dio veniva da lei compiuta non in maniera passiva e con supina rassegnazione, ma in maniera attiva portando il proprio contributo alla costruzione del Regno di Dio sulla terra.
La sua preghiera era innestata nella vita della Chiesa. Non mancava la recita della Liturgia delle Lodi e dei Vespri. Ed è sempre all’interno della Chiesa che lei viveva la preghiera del Silenzio e, nel Silenzio, la preghiera dell’ascolto della Parola di Dio.
Il respiro universale della Chiesa abbracciava anche la vita della Parrocchia di Santa Rita, dove la Garro trovava ogni giorno il nutrimento spirituale dell’Eucarestia.
Ha assunto in pienezza la spiritualità del Concilio Vaticano II. Ha meditato e ha comunicato le linee direttive conciliari. Il Concilio ha promosso un rinnovamento nella vita della Chiesa e la Garro è stata fedele alle nuove prospettive conciliari. Ha accolto i segni dei tempi e ha seguito le grandi aperture del Concilio.
Nell’ultimo decennio la Garro ha avuto piena consapevolezza che oggi ci troviamo non semplicemente in un’epoca di cambiamento, ma in un cambiamento di epoca. Ci troviamo in una svolta storica inedita e radicale. L’uomo d’oggi soffre di uno spaesamento interiore perché gli vengono a mancare i fondamenti assoluti e i fini ideali. Su questo versante la Garro si è impegnata a trasmettere i valori fondamentali della persona umana, una spiritualità incarnata nella nostra storia tormentata.
- Testimone della fede
La Prof.ssa Garro esprimeva la sua fede in tutte le articolazioni della sua vita. Anzitutto nella professione di Docente di Lettere. Amava molto la Divina Commedia e comunicava agli alunni la visione cristiana di Dante Alighieri. Particolare risalto veniva dato alla Preghiera alla Madonna formulata in maniera intensa nella Poesia dantesca. La sua capacità comunicativa si incrociava con la sua tenera devozione alla Madonna. Anche gli altri scrittori italiani, sia gli autori antichi sia quelli moderni, venivano illustrati nella loro variegata posizione nei confronti della fede: venivano messi in luce sia gli autori illuminati dalla fede, sia quelli in ricerca, sia quelli che avevano un vuoto interiore. Tutto convergeva a evidenziare la agostiniana inquietudine che dimostra la profonda sete di Dio, anche per chi non ne ha preso chiara consapevolezza.
Oltre l’ambito professionale, la Garro viveva una fede militante. Il campo della militanza era costituito anzitutto dall’Azione Cattolica Italiana. E’ stata “Presidente Diocesana della Gioventù Femminile di Azione Cattolica”. Era un tempo contrassegnato dal risveglio femminile sia a livello sociale sia a livello della diffusione del Vangelo, contro l’emergere del materialismo.
Successivamente è stata Presidente dei “Laureati Cattolici”. Ha orientato gli uomini di questo settore ad esprimere una cultura cristiana nella vita sociale, culturale, economica.. Ha affrontato questo impegno in un tempo molto problematico, quando si fronteggiavano da un lato la cultura rivoluzionaria e dall’altro lato la cultura del capitalismo.
Negli anni successivi è stata prima Presidente e poi Vicepresidente del MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale). Questo Movimento Ecclesiale si impegna a tenere il passo con i tempi di oggi, tempi di oscurantismo della fede. Unitamente alla Garro ci siamo impegnati a orientarci, nei nostri incontri, sull’uomo alla ricerca di Dio e sull’uomo alla ricerca della propria anima. Animati dal Vangelo, testimoniato dalla Garro, abbiamo seguito la parola di Gesù che dice a noi: “Voi siete la luce del mondo. Voi siete il sale della terra”.
Se vogliamo onorare la memoria della Garro, possiamo iscriverci a questo Movimento e sentiremo la sua presenza mentre lotta al nostro fianco.
- Testimone della Speranza
Vi sono tre Istituzioni con cui la Prof.ssa Garro ha avuto un rapporto molto importante e significativo: l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Gesù a Milano, le Monache Carmelitane di Canicattini Bagni, il Seminario Arcivescovile di Siracusa.
L’Università Cattolica è stata per lei un punto di riferimento per accogliere e per diffondere una visione cristiana della vita. Molti professionisti hanno maturato e approfondito la fede alla luce del pensiero diffuso dall’Università Cattolica. Molti giovani studenti sono stati indirizzati dalla Garro all’Università Cattolica e hanno compiuto il loro corso di studi fortificando la vita di fede, pur vivendo in un mondo dove regna l’indifferenza religiosa.
La Garro aveva conosciuto personalmente Armida Barelli e Padre Agostino Gemelli. La conoscenza di queste persone, che univano fede e scienza e che hanno dato vita all’Università Cattolica, ha comunicato alla Garro un grande entusiasmo e una nuova linfa vitale per l’impegno culturale che lei ha assunto. Ogni anno veniva celebrata la “Giornata dell’Università Cattolica” e la Garro era solerte per attuare la raccolta di fondi annuali per l’Università Cattolica. A Siracusa aveva organizzato incontri formativi invitando Padre Zerbi e altri Professori dell’Università Cattolica. Ha, inoltre, coinvolto collaboratori per promuovere l’”Associazione Amici dell’Università Cattolica”. Lei guardando avanti ha seminato Speranza.
Il secondo impegno che contraddistingue la Garro è il suo rapporto con le Monache Carmelitane. Era un rapporto spirituale molto intenso. Era un dialogo costante. Dalle Monache Carmelitane lei traeva occasione per rigenerarsi spiritualmente. Pregava per loro e chiedeva loro preghiere per le varie necessità. La Garro è stata testimone della Speranza perché finché c’è preghiera c’è Speranza. Era consapevole della preziosità della presenza delle Monache e della loro testimonianza di fede. Ammirava molto la dimensione contemplativa in cui vivono le Monache, il loro silenzio, il loro nascondimento: sapeva che a loro si applica l’espressione di San Paolo “La vostra vita è nascosta con Cristo in Dio” (Col 3,3).
In terzo luogo molto significativo è il suo rapporto con il Seminario di Siracusa. Amava il Seminario perché é la culla delle vocazioni sacerdotali. Entravano in Seminario anche alcuni giovani che non provenivano dal Liceo Classico e non avevano una preparazione adeguata nelle materie letterarie. A questi seminaristi lei impartiva gratis lezioni particolari di recupero. Molto impegnata era pure nella “Giornata Pro-Seminario” a sovvenire alle necessità economiche del Seminario. Attraverso la presenza dei Seminaristi lei intravedeva i futuri Sacerdoti e quindi era lieta di dare il suo contributo alla formazione dei Seminaristi. Ecco perché è stata vicino al Seminario, collaboratrice del Seminario, zelatrice del Seminario. Anche in questo campo lei ha seminato Speranza, perché i giovani seminaristi sono la Speranza del futuro della Chiesa.
Concludo. A tutti noi la Prof.ssa Garro ha lasciato una ricca eredità morale. Sappiamola accogliere e facciamola fruttificare!