Titolo della settimana: Il pranzo di Babette ,1987 di Gabriel Axel.

Papa Francesco non ha mai nascosto le sue passioni calcistiche e cinematografiche che sin da ragazzino ha coltivato, e in tante occasioni ha ricordato le sue opere del cuore, dal neorealismo italiano con La strada di Fellini, I bambini ci guardano di De Sica a Il pranzo di Babette, scritto e diretto da Gabriel Axel e che il Santo Padre cita apertamente nell’esortazione apostolica Amoris Laetitiae.

In un remoto villaggio della Danimarca, nella metà dell’ 800, vivono due anziane sorelle nubili, figlie del Decano del posto, Martine e Philippe, che anche dopo la morte del genitore continuano a dirigere la comunità religiosa. Il loro tran tran, e quello della comunità, subisce uno scossone quando un giorno bussa alla loro porta Babette Hersant,in fuga da Parigi.

Da qui una storia densa di scoperte e sorprese che non sveliamo, per gustare come in un pranzo le varie portate di un film importante, dalle atmosfere bergmamiane o, se vogliamo restare in campo italiano, del miglior Olmi, un cinema sospeso nel tempo. Il pranzo di Babette è un’opera completa, quasi fiabesca,dal grande impatto emotivo, con la voce narrante al femminile che, insieme a immagini e fotografia curata; ci trasporta dentro un’atmosfera nordica fredda, ma con tramonti e albe che riscaldano l’anima. Babette regala alla cittadina, e a noi spettatori, lezioni di classe e umanità, il suo pranzo si trasforma in una metafora contro l’avidità e l’egoismo, cambiando regole e modi di agire e pensare della cittadina.

In questo profondo cambiamento rientra anche la religione che deve essere, servizio verso il prossimo, verso i deboli, gli esclusi e i sofferenti; partendo da questo concetto si capisce subito il perché sia piaciuto così tanto a Francesco. Regia ottima che mise sulla cartina geografica il nome di Gabriel Axel, fino ad allora sconosciuto fuori dalla Danimarca,attori uno più bravo dell’altro, a cominciare da Stephan Hersant – Babette. Le storie che ci vengono raccontate sono trascinanti, e a tavola si annullano anche i rancori che serpeggiano nella comunità, con un finale che riempie di luce una pellicola che già brilla di suo. Premio Oscar 1988 al miglior film straniero.

Un film da videoteca da vedere assolutamente. Consigliato da Papa Francesco,un vero intenditore. Buona visione.

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