FRANCOFONTE – La vecchia sede Avis diventerà casa di comunità per ospitare nuovi servizi sanitari. La notizia è stata data dall’assessore comunale alla sanità Francesco La Rocca durante l’inaugurazione della nuova sede di via Gramsci che è stata data nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale. La vecchia sede, quella in contrada Coco, così si prepara a trasformarsi in una moderna casa di comunità, un punto di riferimento cruciale per l’assistenza sanitaria sul territorio. L’annuncio, dato dal sindaco Daniele Lentini e dall’assessore comunale alla Sanità Francesco La Rocca, ha ricevuto il plauso della cittadinanza e segna un passo significativo nel potenziamento dei servizi sanitari locali, finanziato con fondi del PNRR. La decisione di destinare l’ex immobile AVIS a questo progetto è strettamente legata al recente trasferimento dell’associazione di volontariato in una nuova sede, concessa gratuitamente dal Comune in comodato d’uso. “La nuova sede cittadina dell’AVIS è un bene pubblico donato in comodato d’uso. E rappresenta un gesto concreto di vicinanza al volontariato e alla salute pubblica da parte dell’amministrazione comunale di Francofonte,” ha sottolineato l’assessore La Rocca.

Questa mossa strategica, ha aggiunto La Rocca, non solo sostiene l’impegno quotidiano dei volontari per la salute, ma è anche una scelta mirata al miglioramento dei servizi sanitari per i cittadini di Francofonte. La liberazione dei locali in contrada Coco permetterà l’avvio dell’iter che dovrebbe portare alla realizzazione della struttura polivalente che ospiterà servizi di specialistica ambulatoriale e medicina di base. “L’obiettivo è offrire un’ampia gamma di servizi sanitari, dall’assistenza primaria a quella specialistica, dai servizi infermieristici al punto prelievi, dall’assistenza domiciliare alla prevenzione e promozione della salute, inclusi servizi diagnostici di base” ha detto il sindaco Lentini. Le case, parte integrante del Servizio sanitario regionale e finanziate dal PNRR, rappresentano un modello innovativo di sanità di prossimità. Sono concepite come luoghi fisici e di facile accesso dove i cittadini possono trovare assistenza sanitaria, socio-sanitaria e socio-assistenziale. Al loro interno operano team multidisciplinari composti da medici di medicina generale, pediatri, specialisti, infermieri e altri professionisti della salute, garantendo un’assistenza integrata e una continuità assistenziale.

Queste nuove strutture sono fondamentali per ridurre il ricorso ai ricoveri ospedalieri, offrendo un’assistenza più vicina al domicilio dei pazienti. Si prevede che entro il 2026 le Case della Comunità saranno attive su tutto il territorio italiano. Oltre a queste, il potenziamento del Servizio sanitario regionale prevede anche la nascita degli ospedali di comunità, strutture intermedie tra l’assistenza domiciliare e l’ospedale, fornendo un’alternativa ai ricoveri ospedalieri in specifici casi. L’assessore La Rocca ha concluso evidenziando come la scelta di dare una sede autonoma all’AVIS e di investire nella casa di comunità testimoni una visione amministrativa che non si limita alla gestione, ma si fa promotrice di valori civici e sanitari, configurandosi come un simbolo tangibile dell’impegno per il benessere dei cittadini e la promozione di una cultura del dono e dell’aiuto reciproco.

Condividi: