Un’accorata riflessione su questi “giorni segnati da preoccupazione” per l’epidemia da Coronavirus è arrivato dall’arcivescovo di Siracusa Salvatore Pappalardo.
In sintonia con la chiesa italiana – in prima fila papa Francesco con l’Angelus in collegamento streaming – anche la diocesi di Siracusa sta affrontando con responsabile modernità le “restrizioni che ci impediscono – scrive mons. Pappalardo – anche di riuscirci in assemblea per pregare e celebrare l’eucarestia“.
Tuttavia il successore di san Marziano nella cattedra siracusana ha tenuto a richiamare il documento della Conferenza episcopale italiana affinché “tale inedita situazione trovi una risposta che non sia né rassegnata né disarmante”
“Guai a noi – continua mons. Pappalardo – se ci abbandonassimo alla disperazione. Questo è invece il momento della rinnovata fiducia verso il Signore, Padre misericordioso, e verso chi si sta spendendo generosamente per prevenire ed alleviare i gravi disagi che il fenomeno sta provocando“.
“Questo è pure il momento di riscoprire i legami familiari – rilancia il vescovo – di ritornare a prenderci cura gli uni degli altri, di spenderci per le persone più fragili e malate, di scoprire quelle povertà che ci sono più vicine“.
Infine il pastore della chiesa siracusana, ricordando i tanti sacerdoti, religiose e religiosi che in questi giorni “pregano la liturgia delle ore e celebrano la messa per e non con il popolo” ha esortato a “non trascurare di nutrirsi della parola di Dio e di curare la preghiera personale“. Si ricorda ancora che tante comunità, dal santuario della Madonnina delle lacrime alla basilica di santa Lucia- hanno organizzato le momenti di preghiera e le messe in streaming.
Infine l’arcivescovo Pappalardo, prima di concludere il suo messaggio “di cuore” e utilizzando le parole “coraggio e fiducia” ha proposto ai fedeli “di unirci spiritualmente ogni giorno alle 19 nella preghiera del Rosario“.