Il 13 marzo del lontano 1983, sulla prima pagina del primo numero dell’allora quindicinale Cammino, apparve il saluto dell’arcivescovo, monsignor Calogero Lauricella, che auspicava al neonato Foglio diocesano “Non una stagione ma tante primavere”! Cammino in verità ha già superato trentasei primavere. Il nostro settimanale, infatti, ha completato ormai trentasei anni di pubblicazioni ed è entrato nel cuore del trentasettesimo anno di vita. Nell’arco di questi anni, tra problemi e ostacoli operativi ricorrenti, Cammino è stato sempre e continua a essere pagina di speranza, voglia d’incontro con la storia per una comunicazione libera. Il lavoro della redazione proseguirà adesso accanto alla nuova direzione che generosamente si spende per i migliori ideali di partecipazione e crescita nel bene comune ecclesiale e sociale, nel solco giornalistico tracciato da tanti protagonisti della sua storia editoriale.

Vediamo allora di rievocare almeno le principali figure di questo percorso che dura ormai da trentasette anni. Non si può, su queste righe, fare una memoria analitica di oltre cento collaboratori che hanno conseguito, nel corso degli anni, il tesserino di giornalista lavorando per il settimanale. Sono tutti presenti nella nostra gratitudine per il servizio reso. Si desidera però brevemente, di seguito, ricordare almeno i direttori della testata. Di loro il trentasettenne Cammino è orgoglioso.

 

SEBASTIANO GOZZO

È stato il direttore dei primi anni del Periodico. Per la Città e per la Diocesi fu uno straordinario personaggio pubblico. Il 22 marzo del 1998, infatti, nel palazzo municipale di Siracusa gli fu conferita la cittadinanza onoraria, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Fu un chiaro segno  di riconoscimento verso chi, con ammirevole generosità, spese per la gente del nostro Territorio la propria esistenza e le proprie migliori energie. Laureato a Roma in Teologia presso il Pontificio Seminario Lombardo, nella nostra Diocesi fu per antonomasia l’assistente della Fuci e dei Laureati Cattolici. Ma il suo campo di esperienze fu davvero multiforme, anche a livello regionale. Molti lo ricordano come protagonista dello Studio Teologico San Paolo di Catania e infine a Siracusa come parroco di San Martino, con i ragazzi del locale gruppo scout uno.

Mons. Gozzo, con caratteristica passione, svolse anche tramite Cammino un prezioso servizio di formazione umana e spirituale. In anni inquieti e coinvolgenti, rappresentò un punto di riferimento importante e significativo. Tanti conobbero la sua parola, la sua testimonianza, rimanendo “colpiti” dalla sua eccezionale carica di umanità. Nell’interiorità del suo animo si poté scoprire la fonte di tanto entusiasmo giovanile. La forza della passione per l’Uomo lo scosse sempre. Uomo tra gli uomini, sapeva parlare e scrivere, perché sapeva pensare in profondità e soprattutto amare, credendo nel valore della comunità.

Sebastiano Gozzo, tra la gente, ne interpretò le ansie, indicando percorsi di crescita, vivendo a tempo pieno da vero protagonista. Non per caso fu nel 1983 uno dei coraggiosi fondatori del nostro Settimanale, strumento di dialogo e di comunione nel territorio, condividendo le fatiche e le speranze di questa tormentata periferia che, nelle sue espressioni migliori, ha sempre la forza di riprendere il cammino di riscatto da atavici torpori.

Morì a Siracusa a ottantatré anni il 26 dicembre del 2007, consegnando insegnamenti che guidano tuttora le coscienze di tanti siracusani che hanno raccolto un’eredità culturale non comune.

 

ALFIO INSERRA

È stato il “direttore responsabile” del nostro settimanale, per oltre ventotto anni, vissuti tutti con sacrifici ma anche con ottimi, personali riconoscimenti giornalistici, dal 13 marzo del 1983 sino al 17 dicembre 2011, giorno della sua scomparsa a 84 anni di età.

Mons. Alfio Inserra visse con entusiasmo le sue intense giornate. Ebbe il coraggio di osare, sfidando in ogni stagione i meschini calcoli dei “prudenti” per tornaconto, le resistenze dei benpensanti in pantofole, le sterili chiusure dei rigidi perbenismi.

Fu davvero un uomo non comune, “un uomo senza età”, sempre ringiovanito e rinvigorito dalle esperienze. Lavoratore instancabile, con le difficoltà si misurò freneticamente “da leone”, da vero protagonista. Con intelligenza, seppe trasformare ogni avversità in opportunità di crescita, modellando ogni umano limite. Le sue scelte smossero acque stagnanti, coinvolgendo su Cammino quanti ripudiarono le amare monotonie delle facili quotidianità. La sua generosità contagiò gli uomini liberi e divenne lezione che soccorse mediocrità, scaldò tiepidezze, ravvivò impegni.

La gente di Siracusa lo ricorda soprattutto come parroco di Santa Rita. In effetti, padre Inserra, dopo alcune esperienze pastorali vissute in Inghilterra e poi nella Curia siracusana, nel dicembre del 1959 fu nominato parroco della parrocchia Santa Rita, di nuova istituzione. Lì lavorò assiduamente, generosamente, coraggiosamente per oltre cinquantuno anni, realizzando splendidamente opere pastorali, sociali, educative di grande rilievo.

A lungo fu vice presidente nazionale della Fisc e pure consigliere internazionale della Ucip. Prelato d’onore di Sua santità il Pontefice, fu sempre umile sacerdote vicino alla gente, accanto ai problemi veri del popolo. Migliaia di persone, in particolare i lettori di Cammino, lo ricordano adesso nella gratitudine per una esistenza spesa bene in un territorio difficile ma riconoscente.

  

GIUSEPPE LOMBARDO

Dopo la scomparsa di mons. Inserra, il nuovo direttore responsabile dal dicembre 2011 è stato don Giuseppe Lombardo, storico redattore del Settimanale sin dalla sua nascita. Un “amico-signore” che accolse con generosità l’incarico. Il suo bel sorriso ha accompagnato sempre il lavoro della Redazione, anche dinanzi alle continue difficoltà, alle ricorrenti avversità. Con garbo non comune e costante pazienza, ha affrontato complessi problemi di gestione, mettendo a disposizione di tutti i volontari quanto aveva di proprio.

Tenacemente – spesso pure nell’amara solitudine – ha rifiutato di arrendersi dinanzi a certe vicine, misere, aridità mentali. Sino all’ultimo ha invitato a partecipare, a vivere le giornate da buoni e fedeli protagonisti del Bene, allontanando le facili e diffuse tentazioni dell’egoismo accidioso e menefreghista. A Siracusa e fuori Siracusa ebbe numerosi e sinceri estimatori, espressione di gente operosa che ha sempre creduto con coraggio nei valori veri e negli impegni seri.

Don Lombardo, infatti, non operò soltanto nel territorio siracusano ma in quello più vasto della Sicilia e dell’Italia, ricoprendo incarichi pastorali, culturali, associativi di notevole prestigio, per i quali non si diede mai presuntuose “arie”. In realtà non voleva apparire ma servire con semplicità e coerenza.

Dottore in Teologia Pastorale, parroco a Siracusa in San Pietro al Carmine, fu direttore diocesano dell’Ufficio Pastorale della Scuola, dell’Università e della Cultura; vice direttore regionale per la Pastorale della Scuola e rappresentante di “Italia del Sud per la Scuola”; consulente ecclesiastico dell’Ucsi di Siracusa e delegato regionale della Fisc; assistente ecclesiastico dell’Aimc regionale; docente dell’Issr “San Luca” di Catania della Facoltà “S. Giovanni Evangelista” di Palermo; cerimoniere dell’Ordine Equestre dei cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme; fondatore e presidente dell’associazione “Russia Cristiana San Vladimir” e presidente dell’editrice ecumenica “Istina”.

In tutte queste realtà, sino alla fine dei suoi giorni ha incontrato tanta gente con il suo sorriso. Si congedò così, con questo suo indimenticabile e mite sorriso. E tanta gente gli è profondamente grata per questa sua testimonianza di vita donata al prossimo con serenità e purezza d’animo.

 

IMPEGNI DA RINNOVARE

Dopo queste tre belle esperienze vissute con tre storici protagonisti di Cammino, ai nostri lettori non può mancare adesso l’invito pressante a continuare a sostenere in ogni modo Cammino, anche nelle sue prossime forme editoriali. Per rinnovare un impegno tenacemente vissuto accanto al volontariato della nostra periferia pensante e laboriosa, che tuttora crede e spera creativamente. Nonostante tutto!

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