Bene  l’incontro siracusano di sabato scorso 20 gennaio su “La prossimità-Riflessioni. Il ruolo dei cattolici nella Società. Anniversario dell’appello ai liberi e forti”.

Nell’ampio salone della “Fondazione S. Angela Merici”, Salvo Sorbello ha introdotto i lavori dinanzi a un attento e qualificato pubblico, evidenziando tre significative ricorrenze: quella dello storico appello di don Luigi Sturzo ai liberi e forti, quella dell’ottantesimo anniversario della nascita in Sicilia della DC e infine quella del centoventesimo anno di nascita di Giorgio La Pira.

La relazione è stata tenuta da don Salvatore Spataro, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio”, che ha svolto riflessioni sulla “prossimità” di Dio che interpella l’Uomo. Molto profondi e apprezzati i riferimenti teologici e biblici sulle verità umane e sui relativi impegni per il servizio sociale, all’interno dell’alleanza con Dio.

Il relatore si è soffermato sui risvolti etici della prossimità di Dio, alla luce della dottrina sociale della Chiesa, che invita alla prossimità verso l’uomo-fratello. Una prossimità che si realizza pure nel ruolo politico, nelle relazioni sociali, riconoscendo il valore della dignità di ogni persona.

Don Spataro ha evidenziato l’attualità dell’impegno dei cristiani per lo sviluppo integrale dell’Uomo, fratello da servire. La fede deve continuare a fare guardare la nostra umanità con un servizio incarnato nella storia.

Alla relazione è seguito un interessante e intenso dibattito con stimolanti interventi che hanno offerto numerosi spunti di riflessione per superare l’attuale sfrenato individualismo, lo slittamento dei valori nella vita pubblica e la diaspora dei cattolici.

È stato evidenziato come la fede possa tornare a dare speranza anche nella vita sociale e politica, stimolando pure ad educare le nuove generazioni per una migliore vita comunitaria.

L’incontro presso la Fondazione S. Angela Merici ha rappresentato un momento di confronto intellettualmente onesto per continuare a riconoscere nei nostri tempi il bene sociale, magari con un linguaggio umano diverso ma sempre fortemente fedele ai fondamentali valori cristiani della prossimità. Per formare coscienze libere che ricerchino le strade migliori per la Società.

La Siracusa “pensante” ha presentato il volto della generosa tensione positiva e del rinnovato intento creativo per vivere la storia del bene e del progresso.

Occorre però superare, nella concreta quotidianità, tanti disorientamenti, ripiegamenti su se stessi, aridi torpori e dilaganti relativismi etici, per riscoprire le superiori dimensioni della vita sociale e per mettersi in orbita con le persone con responsabili progetti di riscatto.

 

 

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