Nomen omen oppure usare  locuzione attribuita a Riccardo da Venosa nel XIII sec. nel Regno di Sicilia, dedicandola a Federico II di Svevia: “conveniunt rebus nomina saepe suis” «spesso i nomi sono appropriati alle cose e persone cui appartengono».

Come è stato per i papi che lo hanno preceduto, anche per il nuovo Papa Leone XIV, dovremmo attendere, con pazienza, cosa lo ha indirizzato alla scelta di questo nome.

Il primo papa che porta il nome di Leone, originario della Toscana, viene ricordato con l’appellativo di “Magno” per la grandezza umana e spirituale. Nella sua biografia si racconta di aver dissuaso nel settentrione gli Unni con a capo Attila a proseguire l’invasione fermandolo nelle vicinanze di Mantova sul fiume Mincio, tre anni dopo ferma altra invasione proveniente dall’Africa con i vandali di Genserico, il papa Magno, evita l’incendio ma non il saccheggio.

L’appellativo di “Magno” il papa Leone I, (il secondo ad acquisire l’appellativo è stato Gregorio Magno, circa 150 anni dopo) lo acquisisce non solo per gesta, ritenute grandi, ma soprattutto per aver la ricchezza teologica degli scritti: 100 sermoni e 150 lettere in cui si dimostra attento alla comunione tra le Chiese, riserva attenzione pure alla carità per i poveri di una Roma piagata da diverse carestie, ingiustizie e superstizioni pagane.

Significativo, quindi, anche il riferimento a papa Leone XIII, alla missione vissuta in una epoca storica di cambiamenti sociali.

Il documento più conosciuto ed elemento chiave, non solo per alcuni temi caldi: la questione operaia, argomenti su cui la chiesa di prende “cura” con l’enciclica “Rerum novarum” promulgata il 15 maggio 1891 (quest’anno compie 134 anni). Gettò le basi della dottrina sociale della Chiesa, teorizzando la necessità di un accordo fra lavoratori e datori di lavoro imperniato sulla tutela dei diritti dei primi e sui valori della solidarietà cristiana. Criticò sia il socialismo sia il marxismo, affermando la legittimità della proprietà privata e condannando la lotta di classe.

Pope Leo XIII, 1892. Vincenzo Gioacchino Pecci (1810-1903) served as Pope from 1878 until his death. From “La Ilustración Española y Americana” (Spanish and American Illustration), 1892. (Colorised black and white print). Creator: F Meaulle. (Photo by LTL/Heritage Images via Getty Images)

Detto questo, dopo il suo sguardo emozionato, le prime parole Papa Prevost con cui dal loggione delle benedizioni saluta tutta piazza San Pietro ed il mondo intero, sono parole cariche di significato per i “problemi sociali” che segnano la nostra epoca: “La Pace sia con voi”, “una pace disarmata e disarmante”, “questa è la pace di Cristo risorto”. La pace, quindi, come dono (non solo assenza di guerra), ma un dono che proviene da Dio che si esprime nella vita armonica ed armoniosa con il creato e si diffonde nei cuori di ciascuno.

Prosegue ancora il Santo Padre: “L’umanità necessita di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi, poi, gli uni gli altri, a costruire i ponti con il dialogo, con l’incontro, unendo per essere un solo popolo, sempre in pace. Grazie a Papa Francesco”.

Queste parole, annotate in un foglio, cariche anche di emozione, sono dirompenti, dall’altro fanno vedere anche la continuità del ministero petrino con i predecessori: Papa Francesco, Giovanni Paolo II, passando al magistero di Leone XIII fino a Leone Magno e, ai padri della Chiesa con Sant’Agostino.

L’acquisizione del nuovo nome per i Papi è significativo, segna l’inizio alla nuova missione che sta intraprendendo, agire a nome di Cristo e della Chiesa.

Per papa Leone XIV l’esperienza missionaria, l’attenzione ai poveri, a coloro che soffrono, certamente sono da leggere come parole programmatiche per il suo ministero petrino che avrà modo di rivelare nei gesti e nelle parole nei prossimi mesi.

Le parole e la chiave di lettura giornalistica usate durante la diretta in attesa della fumata bianca, di schieramenti tra i cardinali, conservatori o progressisti, commentare  l’elezione del papa come fosse l’elezione del politico di uno degli schieramenti ideologici del tempo, se ha tirato il bavero della giacchetta a qualcuno per ottenere maggiore preferenza rispetto ad altri…. Fare pronostici su chi verrà eletto, italiano, europeo o africano… certamente sostengono la narrativa giornalistica, ma non credo diano il senso per aiutarci a comprendere il ruolo ed il servizio nella Chiesa del Sommo Pontefice in un tempo in cui la “barca di Pietro” fa acqua da tutte le parti tra i flutti impetuosi, non si tratta di eludere le crisi, lasciarsi scoraggiare, ma di attraversarle. Tra le sfide: una in particolare: l’algoretica. La Chiesa è messa alla prova, come del resto è accaduto in altre epoche di transizione, e – come allora – solo con scelte coraggiose di rinnovamento potrà riscoprire e riproporre efficacemente il senso della sua missione.

Il pontificato di papa Francesco ci ha abituato ad avviare processi, anche se non c’è una risposta immediata, ma il parlarne, il confrontarsi, il pregarci sopra, avvia processi di riflessione in attesa di una possibile risposta.

Sono tante le attese di ciascuno con il nuovo Papa – il card. Giovanni Battista Re nella Messa pro eligendo pontifice in San Pietro prima del conclave aveva auspicato: “Preghiamo quindi perché lo Spirito Santo, che negli ultimi cento anni ci ha donato una serie di Pontefici veramente santi e grandi, ci regali un nuovo Papa secondo il cuore di Dio per il bene della Chiesa e dell’umanità.

Preghiamo perché Dio conceda alla Chiesa il Papa che meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali e spirituali nella società odierna, caratterizzata da grande progresso tecnologico, ma che tende a dimenticare Dio.

Il mondo di oggi attende molto dalla Chiesa per la salvaguardia di quei valori fondamentali, umani e spirituali, senza i quali la convivenza umana non sarà migliore né portatrice di bene per le generazioni future”.

Ci aiutino queste parole a metterci in ascolto per comprendere il cammino ed il pontificato del nuovo Sommo Pontefice Leone XIV.

  • In evidenza: Papa Leone “Magno”
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