La diocesi di Siracusa, prima Chiesa d’Occidente, fu ricostituita nel 1093.
Nel 1832, Siracusa, suffraganea di Monreale, divenne giurisdizione papale con bolla del 27 marzo.
Il 20 maggio 1844, il vescovo di Siracusa venne elevato ad arcivescovo metropolitano e gli furono assegnate le diocesi suffraganee di Piazza, Caltagirone e Noto.
Il 15 maggio dello stesso anno, con la creazione della diocesi di Noto, da Siracusa furono sottratti i comuni di Noto, Avola, Pachino, Portopalo, Rosolini, Buccheri, Buscemi, Cassaro, Ferla, Palazzolo Acreide, Modica, Scicli, Spaccaforno (Scicli) e Pozzallo. Rimanevano così i comuni di Siracusa, Melilli, Villasmundo (fraz. di Melilli), Priolo (allora fraz. di Siracusa), Augusta, Brucoli (fra. di Augusta), Lentini, Carlentini, Francofonte, Monterosso Almo, Chiaromonte Gulfi, Ragusa, Comiso, Vittoria, Biscari (Acate), Santa Croce, Sortino, Canicattini Bagni, Floridia, S.Paolo Solarino, Belvedere (fraz. di Siracusa), Cassibile (fraz. di Siracusa).
Il 6 maggio 1950, con la creazione della diocesi di Ragusa, furono sottratti i comuni di Ragusa, Acate, Chiaromonte Gulfi, Comiso, Monterosso Almo, Santa Croce e Vittoria. A Siracusa furono assegnati nuovamente i comuni di Buccheri, Ferla, Cassaro, Buscemi e Palazzolo Acreide (Cfr. O. Garana, I Vescovi di Siracusa, edito da Soc. Tip. Di Siracusa, Siracusa 1969; P. Magnano, La chiesa siracusana nel 1874, estratto da Synaxis V/87, I.D.R; S. Paolo, Catania 1987)