Dal nostro Inviato

Si è conclusa con la preghiera dei Vespri la seconda giornata dei lavori dell’incontro Mediterraneo Frontiera di Pace che è in fase di svolgimento presso la suggestiva cornice del Castello Svevo di Bari. La giornata di oggi è stata incentrata nei lavori nei vari gruppi di lavoro impegnati  sulla relazione della prof.ssa De Simone che si è soffermata su “come consegnare la fede nel Signore Gesù alle giovani generazioni, su come la traditio fidei può continuare ad essere un fiume vivo e vivificante in questo mare di mezzo e nelle terre che su di esso si affacciano. Lo faremo partendo dal contesto, dalla considerazione della situazione religiosa rilevabile nei Paesi del Mediterraneo, per poi confrontarci sulle vie e sui luoghi privilegiati per la traditio fidei. E man mano che la nostra riflessione si andrà costruendo, scopriremo nella mediterraneità che ci unisce un patrimonio di esperienza e una modalità di pensiero capaci di ridare freschezza e incisività alla testimonianza della fede”. Nel pomeriggio i delegati dopo aver discusso nei vari gruppi di lavori si sono ritrovati i assemblea per trovare un punto di unione e stilare un documento unico.

Durante i lavori abbiamo avuto l’opportunità di intervistare l’amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme  Pierbattista Pizzaballa: “Mediterraneo frontiera di pace come prospettiva che però parte da un’analisi molto reale dell’esistente che è un luogo di scontri, di divisioni, di paure di tante realtà dove ci sono tantissimi cambiamenti. Noi siamo chiamati a trovare dei punti in comuni visto che con le diverse sponde comunque abbiamo degli elementi comuni. Lo scopo di questo incontro innanzitutto è quello di confrontarci e capire e se possiamo imparare qualcosa l’uno dall’altro per affrontare queste che sono sfide comuni”.

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