La pasticceria storica siciliana è prevalentemente conventuale; ciascuno dei monasteri aveva le proprie specialità che vendeva per il sostentamento della struttura oppure regalava ai nobili quale ringraziamento delle donazioni ricevute. Dopo il 1866, anno del decreto di espropriazione dei beni ecclesiastici, pochi monasteri sopravvissero e continuarono a custodire ricette e tradizioni. A Palermo, l’ultima suora, ormai anziana, ha lasciato il Monastero di Santa Caterina nel 2014. Grazie a un paziente lavoro di ricerca, sono state recuperate molte delle ricette di questo e degli altri conventi storici palermitani ed oggi la struttura ospita anche una pasticceria che propone le antiche specialità dolciarie. Il monastero accoglieva religiose provenienti da nobili famiglie che professavano la regola di San Domenico.
Il monastero sorse dopo il 1311 per volontà testamentaria di B. Mastrangelo. Nel 1532, a causa dell’accrescersi del numero delle religiose, venne acquistata dal monastero la chiesa di San Matteo per ingrandire l’edificio. Nel XVII secolo il monastero era diventato per ricchezza ed estensione, uno dei più importanti della città. Subì diversi danneggiamenti sia durante i moti del 1848 e del 1860, che durante i bombardamenti del 1943. Oggi è visitabile e stupisce sia con le decorazioni barocche che con le terrazze che dominano Palermo che con l’incantevole chiostro. E, alla fine della visita, è possibile acquistare i dolci presso la dolceria. Cannoli e “Maria Stuarda”, “Trionfi di Gola” e “Panini di Santa Caterina”, sono alcune delle dolci tentazioni cui nessun visitatore sa resistere. Perché in nessun luogo, come in Sicilia, arte, bellezza e gusto si intrecciano inscindibilmente. Info e orari al link https://www.monasterosantacaterina.com/