La Direzione e la Redazione di “Cammino con affetto sono molto vicine all’amico Gianni Failla, storico giornalista e vice diettore del periodico, per la perdita della cara suocera Rosaria Lazzara Di Mari, subìta lo scorso 21 maggio a Siracusa.

Nel corso di trent’anni di attività giornalistica in “Cammino”, con i numerosi redattori della testata, Gianni Failla ha spesso condiviso amichevolmente anche le principali quotidiane esperienze di vita partecipata con i propri cari familiari. Pure la suocera è così divenuta progressivamente amica degli amici, collega dei colleghi, supportando e sostenendo spesso “dietro le quinte”, riservatamente, il comune e generoso impegno per la comunicazione nel Territorio.

Cammino” ha potuto, pertanto, apprezzare la instancabile laboriosità di una donna che si è sempre spesa per il buon andamento della vita familiare, alla base di ogni sereno slancio per la libera proiezione sociale e civile.

 All’amico Gianni, alla sua cara consorte Salvina, ai suoi cari figli Stefano e Chiara e a tutti i parenti giungano, quindi, le sentite condoglianze per questa dolorosa perdita che appartiene pure alla grande famiglia di “Cammino” e dei suoi Lettori.

Nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria per l’emergenza Covid 19, il funerale sarà celebrato sabato 23 maggio alle ore 15.00 presso la chiesa di SS. Salvatore.

La morte di una persona cara è sempre un dolore per i parenti, anche quando l’età avanzata e gli acciacchi rendono l’evento una cosa sempre più incombente ed alla fine -ma lo è per tutti- ineludibile. Faccio questa premessa, che in tempi normali potrebbe apparire ovvia e banale, perché quando scompare una persona, anche se avanti negli anni, è un pezzo di noi che va via e non potrà mai essere l’età anagrafica a rendere la morte di un uomo meno importante di quella di un altro. Non ho conosciuto personalmente la signora Rosaria Lazzara Di Mari, ma i tanti lustri di sincera amicizia condivisa con Gianni Failla è come se me l’avessero fatta conoscere: me ne parlava, solitamente, tra una chiacchera ed un’altra nelle pause di qualche convegno Fisc e, nell’ultimo periodo, con il dolore di una famiglia che assiste, impotente, alle sofferenze che l’età infligge al fisico, anche a quello più temprato, di un caro congiunto. E rifletti sul mistero della vita che continua e resiste nonostante la malattia, vita che nessuno può accorciare sua sponte, come pure vorrebbero darcela a bere e definitivamente normare; sul valore della sofferenza che pure è mistero e grazia allo stesso tempo. Ma anche su un altro valore, che i ‘tempi moderni’ dicono essere ormai desueto (ma fino ad un certo punto): quello della famiglia, che è una sola cosa, nell’alternarsi delle generazioni. Nonni, genitori, figli, nipoti a ribadire che è proprio la famiglia la cellula, la base di ogni civiltà. La lunga vita di una gentile signora, quasi centenaria, oggi al cospetto del Padre questo mi ha fatto pensare e questo lascia in ‘eredità’ alla ‘famiglia’ di Cammino di cui, in un certo senso, era anche lei parte.

Luca Marino, presidente della coop. Cammimo

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