Titolo della settimana: Le sorelle Macaluso di Emma Dante, 2020.

L’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia di cinque sorelle, Maria, Lia, Pinuccia, Antonella e Katia, nate e cresciute in un appartamento di una palazzina alla periferia di Palermo, senza genitori, allevando piccioni per sostenersi.

Tra le cinque spicca Maria che coltiva un sogno: diventare ballerina. Per lei il ballo rimane l’unico momento per evadere la realtà e le difficoltà. La sesta protagonista è la casa con i suoi oggetti, i suoi mobili, gli odori che accompagnano la vita di tutti i giorni, cin le stanze che anche quando sono vuote continuano a pulsare e vivere, con le pareti che portano i segni della memoria. Dice la regista Emma Dante: “Nel film lo spazio è claustrofobico, quindi ho cercato di ricostruire questa dimensione insistendo sugli stessi oggetti, gli stessi mobili, riprendendoli quasi sempre in maniera ossessiva da diverse angolazioni;… un intervento a cuore aperto“. In queste affermazioni c’è molto del senso della pellicola, con la casa che diventa un luogo mentale, come lo è anche per ognuno di noi, luogo della memoria che sopravvive allo scorrere del tempo e quindi a noi stessi. C’è chi parte, chi resta, chi ritorna e c’è una tragedia che segnerà tutte.

Nata a Palermo nel 1967, Emma Dante  regista, sceneggiatrice, drammaturgica e scrittrice si cimenta con la sua opera seconda su grande schermo, dopo l’ottimo esordio del 2014 con Via Bandiera Castellana dal suo romanzo omonimo. Presentato in concorso alla Mostra di Venezia Le sorelle Macaluso è tratto dall’omonima piece teatrale della stessa regista palermitana, che torna ai suoi temi più sentiti, quali l’esplorazione della famiglia e l’emarginazione con un tocco di umorismo amaro, tensione e poesia. Vedendo il film l’origine teatrale è evidente, ma la regista è molto brava anche in questo, dando poco peso alla cosa, anzi. Un film secondo il mio modesto giudizio un po’ discontinuo ma sicuramente affascinante e consigliatissimo, scritto dalla stessa Dante insieme a Giorgio Vasta e Elena Stancanelli.

Chiari punti di riferimento del film possono essere “Gruppo di famiglia in un interno” e “Vaghe stelle dell’orsa“, due capolavori dell’età d’oro del nostro cinema del Maestro Luchino Visconti. Da sottolineare la fortissima matrice letteraria della pellicola dove vediamo e ascoltiamo libri di Dostoevskij, Oriana Fallaci e Annamaria Cortese. Bisogna solamente vedere questo film e applaudire Emma Dante e tutto il cast da Donatella Finocchiaro, Eleonora Deluca, Simona Malato e tutte le altre per averci regalato questo spaccato di vita tragico e nello stesso tempo fiabesco, accompagnato dalle canzoni di De Andrè, Franco Battiato, Erik Satie’, Gerardina Trovato e “Meravigliosa creatura ” di Gianna Nannini. Le sorelle Macaluso regala sentimenti veri. Alcuni critici hanno giudicato il film imperfetto. Ed io aggiungo, ad avercene di film imperfetti così. Ne vorrei sempre più. Certo ormai abituati e assuefatti dalla mediocrità del nostro cinema è difficile distinguere.

Ma questo è il cinema che vogliamo. Brava Emma. Ti aspettiamo alla terza prova cinematografica.

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