Commemorazione fra Giuseppe Maria da Palermo 2021

Maggio 1880; Così come una goccia a lungo andare perfora la roccia su cui cade, allo stesso modo la Parola di Dio faceva breccia nel cuore e nell’animo del monello Vincenzo Diliberto, il quale durante il mese dedicato a Maria santissima, – dalla quale prenderà il secondo nome, alla vestizione da frate minore cappuccino, a Sortino il 14 febbraio 1885 -, incominciava a dimostrare sempre più interesse per tutto ciò che riguarda Dio e la religione cattolica. Durante il suo terzo anno di permanenza al Collegio “San Rocco” di Palermo, avvenne per lui, già soggiogato dalla Grazia, un episodio indelebile. Il giorno 18 – come lui stesso annota nel suo diario -, Vincenzo poco più che sedicenne, si lasciò dominare da un peccato di lussuria, lasciandolo malinconico e dolorante di testa. La vincita del peccato sull’anima del ragazzo non fu a lungo permanente, poiché tale atto peccaminoso, per provvidenza, introdusse un raggio di luce divina nella sua esistenza, e illuminato dalla Grazia diede inizio ad un cammino di sincera conversione di vita, dando testimonianza a quanti lo circondavano, ad allievi ed educatori del Collegio dove risiedeva. Essi faticavano nel riconoscere in quel ragazzo convertito l’incorreggibile Diliberto, che in seguito diventerà fra Giuseppe Maria da Palermo e che morirà santamente (come affermarono i sortinesi) a mezzanotte del primo gennaio 1886,a soli ventidue anni, in una umilissima cella del convento della cittadina iblea, e del quale successivamente verrà introdotto il processo di Beatificazione.

Ricordando questo lieto evento vissuto dal giovane palermitano, a distanza di 141 anni, nella chiesa del medesimo convento, gremitissima, ha presieduto la solenne concelebrazione il reverendo provinciale dei frati cappuccini fra Pietro Giarracca, domenica 16 maggio 2021, per l’annuale commemorazione del Servo di Dio, coincisa quest’anno con la solennità dell’Ascensione di Gesù al cielo. “È importante fermarsi per contemplare la vita di fratelli e sorelle che ci hanno preceduto nella fede, e hanno deciso di andare incontro a Dio, nella vita e nelle circostanze di tutti i giorni, come fra Giuseppe “ afferma Fra Pietro, continuando: “Essi diventano testimoni per noi di quello che produce la fede“.

La commemorazione è stata preceduta da un triduo di catechesi, sulla vita del giovane frate cappuccino, come “pro-vocazione” alla Chiesa contemporanea, a cura di don Andrea Zappulla, vice rettore del seminario Arcivescovile e cancelliere, che ha analizzato contestualmente i temi dell’ascolto, del discernimento e della scelta. A causa dell’emergenza trasmesse in streaming, ma con un sorprendente numero di visualizzazioni.

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