Si è svolta sabato mattina presso il santuario Basilica Madonna delle Lacrime la giornata regionale dell’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) dedicata a di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e dei comunicatori. Evento organizzato dall’Ufficio comunicazioni sociali e cultura dell’Arcidiocesi di Siracusa, dall’Ucsi Sicilia e Siracusa, dall’Assostampa Siracusa e dal settimanale cattolico “Cammino”, con il sostegno dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia.

In mattinata nel salone “Ettore Baranzini”del centro pastorale del Santuario Madonna delle Lacrime si è tenuto il seminario formativo sul tema “La nuova missione dei giornalisti narrare nell’era del Metaverso”. Metaverso è un termine coniato da Neal Stephenson in Snow Crash, libro di fantascienza cyberpunk, descritto come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. Tra i relatori sono stati presenti il professore Francesco Pira, associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina; Domenico Interdonato, presidente dell’Ucsi Sicilia. L’incontro è stato aperto dai saluti di don Aurelio Russo, Consulente Ecclesiastico Ucsi Siracusa, del giornalista Alberto Lo Passo, presidente provinciale dell’Ucsi Siracusa e del segretario nazionale dell’Ucsi e Tesoriere regionale dell’Odg Sicilia Salvatore Di Salvo, del direttore del settimanale “Cammino” Orazio Mezzio e del segretario provinciale dell’Assostampa Siracusa Prospero Dente.

E’ stato approfondito il messaggio di Papa Francesco di stare in rete come comunicatori cristiani; essere correttamente informati, essere aiutati a capire sulla base dei dati scientifici e non delle fake news, è un diritto umano. La corretta informazione va garantita soprattutto a coloro che sono meno provvisti di mezzi, ai più deboli, a coloro che sono più vulnerabili. Quest’anno ricorrono i 400 anni dalla morte di san Francesco di Sales avvenuta il 28 dicembre del 1622 a Lione. San Francesco di Sales ci parla del cuore. Una missione che vede i giornalisti e i comunicatori impegnati nella difesa della verità dei fatti, raccontati senza giudizio, senza preconcetti ma con obiettività e sensibilità. Alle ore 12 presso la Basilica del Santuario della Madonna delle Lacrime si è celebrata la Messa presieduta dall’arcivescovo di Siracusa Francesco Lomanto, delegato Episcopale per le Comunicazioni sociali della CeSi (Conferenza Episcopale Siciliana) e concelebrata dal Consulente Ecclesiastico Ucsi Siracusa don Aurelio Russo.

Interdonato, Lomanto, Pira

La capacità di ascoltare la società– dice durante l’omelia l’arcivescovo di Siracusa Francesco Lomanto- è quanto mai preziosa di questo tempo ferito dalla lunga pandemia. Dalla sfiducia accumulata in precedenza verso l’informazione ufficiale ha causato anche un’infodemia dentro la quale si fatica a rendere sempre più credibile e trasparente il mondo dell’informazione. Bisogna porgere l’orecchio ed ascoltare in profondità soprattutto il disagio sociale accresciuto dal rallentamento e dalla cessazione di molte attività importanti. Andiamo, dunque, in profondità cogliendo l’essenza di ciò che si racconta. La comunione non è il risultato di strategie e programmi ma si edifica nell’ascolto reciproco tra fratelli e sorelle, nella pluralità e varietà delle voci. Infine ci ricorda Papa Francesco nella vera comunicazione, Dio e il Tu sono entrambi in uscita protesi l’uno verso l’altro. L’ascoltare è dunque il primo ed indispensabile ingrediente del dialogo e della buona comunicazione; non si comunica se non si è prima ascoltati e non si fa buon giornalismo senza la capacità di ascoltare per offrire un’informazione solida, equilibrata e completa è necessario aver ascoltato a lungo. Per raccontare un evento o di esprimere una realtà o un reportage è essenziale avere saputo ascoltare disposti anche a cambiare idea, a modificare le proprie ipotesi di partenza. Accogliamo allora questi suggerimenti che ci vengono dalla parola di Dio, dal messaggio di Papa Francesco e anche noi vediamo nel nostro cuore, nel nostro gruppo, il processo sinodale esso sia una grande occasione di ascolto reciproco. Viviamo in questo tempo di grazia che ci viene offerto dando spazio all’ascolto dei suggerimenti dello spirito; all’ascolto cioè al racconto della vita, delle persone, della comunità, dei territori, dei contesti anche noi il mondo di Dio, quel mondo che rimane per sempre in cui l’uomo può vivere la vita”.

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