Non solo mercatini di Natale, peraltro molto carini, nel paese più in alto della diocesi aretusea, 820 s.l.m..
Nell’ambito dei festeggiamenti di fine anno la municipalità di Buccheri, 1800 abitanti, ha pensato di rappresentare il presepe sull’intera facciata dell’edificio scolastico.
Si legge su “L’Aquilone”, il giornalino scolastico del I° Istituto comprensivo statale di Buccheri:” La mia scuola viene comunemente chiamata “Badia”, perché sul luogo dove essa sorge, prima c’era un monastero di suore benedettine (XV secolo, poi ricostruito dopo il terremoto del 1693, ndr). E situata nella parte più alta del paese, che è anche la più antica; infatti essa costituisce l’antico centro storico del paese di Buccheri.
La via in cui si trova la mia scuola si chiama via Guglielmo Marconi.
E’ un edificio enorme, a due piani, avente la forma di una “C” posta orizzontalmente, con la facciata di colore giallo senape”.
E’ proprio il caso di dirlo, da Buccheri un bel “cucù” alla banalizzazione del significato del Natale che si vorrebbe imporre in talune scuole italiane.