La provincia aretusea alla domanda “che cosa fa di un territorio un posto ideale in cui trascorrere la propria vita?” che risposta è in grado di dare?

Sconfortante, a vedere il posizionamento che anche quest’anno (dati di riferimento relativi al 2021) ha ottenuto nel “Rapporto sul BenVivere delle province e dei comuni italiani 2022: Generatività e circolarità, la svolta ibrida degli indicatori”, presentato stamani a Firenze all’apertura del Festival nazionale dell’economia civile di Firenze nel corso dell’incontro “Il Ben vivere in Italia, la quarta edizione della ricerca”, sul quale l’edizione ieri in edicola del quotidiano Avvenire dedica un inserto speciale. Infatti si colloca in novantottesima posizione, arretrando di una rispetto all’anno scorso: delle nove province siciliane, solo Palermo riesce a fare peggio collocandosi proprio alle spalle di Siracusa.

Un po’ meglio vanno le cose nella classifica della “generatività in atto delle province” dove Siracusa si attesta in 64.a posizione, con un incremento di otto posizioni rispetto allo scorso anno. I dati, ovviamente, vanno spacchettati ed analizzati, indicatore per indicatore, ma certamente non può non rilevare il fatto che non è certo questo il primo rapporto che emette un giudizio sostanzialmente negativo sulla più complessiva nostra qualità della vita, in un contesto di sempre più crescente divario tra nord e sud del Paese. D’altronde, se -come già rilevato quando abbiamo dato notizia dell’ultimo rilevamento Istat sui flussi demografici, anche a tendere- dai nostri centri si emigra, fare due più due è facilissimo: c’è un “altrove” percepito come migliore o comunque dove, giocoforza, non si può non andare per soddisfare le esigenze economico-lavorative personali o familiari.

Ci viene in mente il recente “Messaggio ai candidati alla guida delle regione siciliana  e a tutti i siciliani” che l’episcopato siciliano ha divulgato nei giorni scorsi, laddove è fatta un’analitica disamina dei problemi -atavici- che attanagliano l’intera Sicilia. Problemi noti, soluzioni -quelle che dovrebbe dare la politica- labili, flebili se non, in qualche caso, persino ignote. Speriamo di non dover raggiungere il fondo della classifica, non manca poco, prima di una versa inversione di tendenza…

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