Anche se la Regione Siciliana dopo oltre un mese dalle elezioni non ha ancora un parlamento attivo né un governo “en marche”, il mondo continua a girare lambendo anche le nostre coste.
Dopo giorni di discussione, stamani sono stati autorizzati a sbarcare a Catania i bambini e le donne raccolte nel mediterraneo da una delle navi delle Organizzazioni non governative impegnate sul tema delle migrazioni: solo 179 di molti, di migliaia, di milioni che in Africa e nel mondo attendono risposte dai Grandi della terra in tema di solidarietà sociale e pari opportunità per sperare un futuro migliore.
Ma chi sarebbero questi Grandi così potenti o illuminati da ambire a tanto, considerato che dopo mesi non si riesce nemmeno a trovare il bandolo della matassa per sbrogliare la questione Ucraina?
Grandi che si possono permettere di autorizzare il lancio di bombe in casa altrui, ma che non sanno nemmeno tenere a freno inqualificabili speculazioni sul costo delle materie prime, costringendo famiglie e imprese a sopportare ignobili bollette.
Per non parlare dei campioni italiani che ieri hanno sfilato separatamente a Roma e Milano per chiedere di “imporre la pace” fra Putin e l’Ucraina: a sentire gli incommentabili strafalcioni verbali che si sono scambiati dalle rispettive piazze, l’unica pace che certi comportamenti producono è quella dei sensi.
Intanto la tenuta economica della provincia di Siracusa vive con preoccupazione gli effetti delle sanzioni russe fra rassicurazioni ministeriali e speculazioni giornalistiche internazionali; la questione del depuratore consortile non è risolta; le diverse imprese legate alla ristorazione e al turismo che si stavano rialzando dal blocco pandemico rischiano di bloccarsi nuovamente per il caro energia; sempre più famiglie si recano alla Caritas diocesana non per ritirare la spesa ma per consegnare bollette da pagare.
Fatto sta che, ad oggi, l’unica certezza è che sabato sera le pizzerie erano tutte piene, domani si vedrà…