S’intitola “#Io leggo perché” l’iniziativa organizzata dall’Associazione Italiana Editori, con il sostegno del Ministero per la Cultura – Direzione Generale Biblioteche e Diritto d’Autore dal Centro per il Libro e la Lettura, del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione.

“#io leggo perché” è, per tanti versi, la più grande iniziativa a livello nazionale finalizzata alla promozione della lettura, soprattutto tra le giovani generazioni, quelle oggi meno restie a tenere un libro tra le mani piuttosto che un telefonino. Grazie all’impegno di insegnanti, librai, studenti ed editori, e del pubblico che ha contribuito al successo di “#io leggo perché”, finora sono stati donati alle scuole oltre un milione di libri, che oggi arricchiscono il patrimonio librario delle biblioteche scolastiche sparse per tutta la Penisola.

“Da sabato 5 a domenica 13 novembre 2022, nelle librerie aderenti, sarà possibile – si legge nel sito internet dedicato- acquistare libri da donare alle Scuole dei quattro ordinamenti: infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado.

Al termine della raccolta, gli Editori contribuiranno con un numero di libri pari alla donazione nazionale complessiva (fino a un massimo di 100.000 volumi), donandoli alle Scuole e suddividendoli secondo disponibilità tra tutte le iscritte che ne faranno richiesta attraverso il portale.

Per agevolare le donazioni e garantire la meccanica dell’iniziativa, verranno segnalate sul sito le Librerie che dispongono anche di modalità di acquisto a distanza, così da evitare situazioni di assembramento nei punti vendita dal 5 al 13 novembre, quando tutti i cittadini potranno acquistare un libro da donare a una scuola”.

Un’iniziativa più che lodevole che tutti possono supportare recandosi in libreria per acquistare un libro da donare alla biblioteca della scuola frequentata da figli e nipoti o semplici conoscenti. Di libri da leggere non si dovrebbe mai essere stufi, ma oggi la vera sfida è indurre a farlo fare ad una platea, sempre più diffusa tra le nuove generazioni, del tutto disinteressata alla lettura e, peggio ancora, non sempre in grado di comprendere a pieno ciò che legge.

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