L’Africa, con i suoi abitanti ed i suoi problemi, ‘spiegata’ agli scolari che frequentano l’Istituto Comprensivo “Carlo V” di Carlentini, ma, specularmente, l’Africa come proprio i piccoli la vedono e la percepiscono  chiedendo informazioni o cercando conferme: si potrebbe riassumere così il senso dell’incontro che i volontari dell’associazione “Amici del Madagascar degli Iblei” hanno tenuto ieri mattina con un nutrito gruppo di bambini delle classi elementari e le loro insegnanti. L’associazione, che in don Luca Bandiera e in don Luigi Corciulo ha gli animatori ecclesiali, in tante parrocchie della diocesi, ha intessuto una fitta rete di volontari laici che a vario titolo, anche con l’adozione a distanza di bambini da avviare allo studio o a cui farlo continuare fino al diploma, aiutano le Suore francescane di Palagano che operano in Madagascar. Molteplici i progetti avviati: da quello che riguarda il garantire l’accesso all’istruzione ai bambini, al tubercolosario di Imady implementato con nuovi locali e strutture, ai pozzi d’acqua scavati per garantire la presenza del prezioso liquido nei villaggi.

Un’attività a trecentosessanta gradi che si svolge con la presenza in loco dei missionari e dei volontari laici e con l’aiuto che parte da chi -nei nostri centri- supporta il lavoro fatto in quell’isola grande quasi tre volte l’Italia. I bambini della “Carlo V” sono stati bravi ad ascoltare le testimonianze delle suore presenti, ma ancor di più lo sono stati nel porre domande alle stesse non solo su quanto fatto o faranno ma anche su cosa, proprio loro, possano porre in essere per dare il personalissimo contributo ad aiutare coetanei meno fortunati e dunque contribuire, dal basso, a creare un mondo più giusto e solidale.

Condividi: