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Abilità (diverse) in Cammino – Asp Palermo assume una persona con disabilità dopo anni di battaglie legali

Abilità (diverse) in Cammino – Asp Palermo assume una persona con disabilità dopo anni di battaglie legali

Si aprono così spiragli importanti per l’accesso al lavoro delle persone con disabilità

Una sentenza storica quella del Tribunale di Palermo, che obbliga l’Asp del capoluogo regionale isolano a promuovere la stipula, con l’assessorato regionale della Famiglia, del Lavoro e delle Politiche sociali, il Dipartimento del lavoro e il Centro per l’impiego di Palermo, della Convenzione di cui all’art. 11 l. n. 68/99 per l’avviamento al lavoro, su richiesta nominativa dei disabili psichici.

Oggi raccontiamo una storia a lieto fine di un diritto finalmente riconosciuto, quello al lavoro, di un giovane con disabilità perché come questo ragazzo ce ne sono tanti altri e la nostra speranza è che molte altre persone con disabilità, ottengano lo stesso risultato.
Simone, nome inventato, è un ragazzo come tanti che va a scuola e frequenta i suoi coetanei. All’età di 14 anni iniziano a comparire dei comportamenti che fanno presagire qualcosa di diverso rispetto a quanto vissuto fino a quel momento. I genitori, tra le tante cause che affollano la loro mente, iniziano a pensare ad eventuali episodi di bullismo cui potrebbe essere stato oggetto Simone, tant’è che il ragazzo cambierà anche istituto e alla fine si diplomerà.

“All’età di 18 anni –ci dice il padre Giuseppe (nome di fantasia)-, rendendoci conto che questo disturbo persisteva, abbiamo fatto la richiesta per la legge n. 104/92. All’inizio si parlava di disturbo adolescenziale e attraverso la legge n. 104/92 gli fu riconosciuto il 62% di invalidità che, successivamente, svolgendo altri approfondimenti è diventato il 75%”.

Nel frattempo, Simone si diploma, segue svariati corsi di formazione e si iscrive al collocamento mirato utilizzando la legge n. 68/99.

“Mio figlio in data 24-07-2017 -ha continuato il sig. Giuseppe-, ha presentato una domanda di assunzione, mediante chiamata nominativa, nei ruoli dell’Asp -aziende pubbliche di servizi alla persona- di Palermo per la qualifica di assistente amministrativo categoria C.  Sempre nel 2017, l’Asp di Palermo ha assunto persone con disabilità attraverso concorsi pubblici senza riservare posti per le categorie protette. Nell’ottobre dello stesso anno, l’ente pubblico rigetta la domanda di assunzione di mio figlio.  Abbiamo così iniziato una battaglia legale conclusasi nel 2020 con una sentenza del Tribunale di Palermo, Giudice del Lavoro”.

Prima di scoprire l’esito della sentenza, cerchiamo di capire cosa non funziona. “Ad oggi –ha affermato il genitore-, le aziende pubbliche o private che siano, scelgono le persone con disabilità inserite nella legge n. 68/99 attraverso la chiamata numerica che è facoltativa e avviene secondo lo scorrimento all’interno di una graduatoria. Ciò che invece si deve fare è convertire questa chiamata a scorrimento in chiamata nominativa e lo si può fare solo se si istituisce una Convenzione, ovvero quello strumento giuridico – amministrativo che sostituisce un iter concorsuale nella pubblica amministrazione o mette d’accordo il privato con l’ufficio provinciale del lavoro. Attraverso questa Convenzione, si hanno sgravi fiscali, non si pagano contributi per 5 anni e si ha a disposizione un tutor aziendale che segue il lavoratore assunto. Ovviamente –ha concluso-  la Convenzione va fatta tra Asp, assessorato alla Famiglia e ufficio provinciale del lavoro”.

In buona sostanza, come dice la legge, i datori di lavoro pubblici, ai sensi degli artt. 7 e 11 della legge n.68/99, possono con lo strumento della presente Convenzione, disporre assunzioni con riferimento alle mansioni per le quali non è richiesto un titolo di studio superiore alla scuola dell’obbligo.

Dunque, dopo 7 anni di cause legali, Simone ha finalmente firmato qualche settimana fa il suo contratto di lavoro a tempo indeterminato per svolgere l’assistente amministrativo categoria C all’interno dell’Asp di Palermo.

Ai caregivers rimane la speranza che la storia di Simone possa essere quella di Luca, Nicoletta, Chiara e tante altre persone con disabilità, perché si possano sbloccare per loro le assunzioni in tutta l’Isola in quanto, purtroppo, ad oggi non si riesce a superare lo scoglio dei tirocini formativi, quando (e se va bene) questi giovani con disabilità, riescono a svolgere un lavoro.

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