Ai Carissimi Presbiteri, Diaconi, Religiosi, Religiose,

Seminaristi e Fedeli tutti

della diletta Chiesa di Siracusa

Carissimi,

iniziamo il tempo forte dell’Avvento per prepararci ad accogliere Gesù che porta al mondo la luce di Dio e disponiamoci a vivere contestualmente, con intensa spiritualità, i giorni della presenza del Corpo di Santa Lucia a Siracusa «che segnerà la conclusione dell’Anno luciano e il passaggio al tempo di grazia del Giubileo Santo dell’Anno 2025» (Lettera pastorale Congregavit nos in unum Christi Amor).

Un intreccio mirabile di luce si presenta dinanzi a noi: la venuta di Gesù, vera luce del mondo, e la visita del Corpo di Santa Lucia, vera figlia della luce, che incarna il fulgore dell’incontro con Dio e irradia lo splendore della fede.

Santa Lucia ci insegna che la vita in Cristo è accogliere nella fede la luce vera di Dio che illumina ogni uomo.

  1. La luce nuova del Natale che nasce dall’incontro con Dio

La celebrazione del Natale non è un semplice ricordo della venuta storica del Signore Gesù nato dalla Vergine Maria, ma è, soprattutto, il memoriale del mistero della sua presenza tra noi.

Il credente partecipa del mistero ineffabile della continua venuta del Signore, accogliendo e incontrando l’Infinito che si rivela nella luce della notte di Natale.

Papa Francesco ha scritto: «Ciò che si comunica nella Chiesa, ciò che si trasmette nella sua Tradizione vivente, è la luce nuova che nasce dall’incontro con il Dio vivo, una luce che tocca la persona nel suo centro, nel cuore, coinvolgendo la sua mente, il suo volere e la sua affettività, aprendola a relazioni vive nella comunione con Dio e con gli altri» (Lumen fidei, 35).

Santa Lucia, corroborata dallo Spirito Santo, ha accolto la Parola incarnata che è Gesù, lasciandosi trasformare in luce che illumina di speranza il cammino della Chiesa.

Nella Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025, Papa Francesco ha scritto: «È infatti lo Spirito Santo, con la sua perenne presenza nel cammino della Chiesa, a irradiare nei credenti la luce della speranza: Egli la tiene accesa come una fiaccola che mai si spegne, per dare sostegno e vigore alla nostra vita. La speranza cristiana, in effetti, non illude e non delude, perché è fondata sulla certezza che niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore divino» (Spes non confundit, 3).

Anche noi ‒ nella comunione dei Santi, con Santa Lucia, con Papa Francesco, con tutta la Chiesa – professiamo e «riconosciamo che un grande Amore ci è stato offerto, che una Parola buona ci è stata rivolta e che, accogliendo questa Parola, che è Gesù Cristo, Parola incarnata, lo Spirito Santo ci trasforma, illumina il cammino del futuro, e fa crescere in noi le ali della speranza» (Lumen fidei, 7).

 

  1. L’accoglienza della luce di Gesù genera i figli della luce

Il prologo di San Giovanni ci ricorda: «Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo» (Gv 1,9). «A quanti […] l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio» (Gv 1,12). L’accoglienza di Gesù ci costituisce figli della luce. Per essere luce è necessario vivere alla presenza di Cristo e consumarsi nel dono di sé a Dio e ai fratelli. La vita cristiana è veramente dare vita in noi a Cristo. Egli cresce in noi attraverso il nostro sacrificio di tutte le ore, l’offerta di tutto il nostro essere e della nostra vita per lui.

La presenza del Corpo di Santa Lucia ‒ che porta nel suo nome il segno della luce di Gesù ‒ sostiene il nostro cammino di fede, consolida l’impegno della santità e della carità, facendoci testimoni veraci della morte e della risurrezione del Signore.

La visita di Santa Lucia alimenti in noi il senso vero e profondo di essere luce del mondo ‒ secondo quanto Gesù dice ai noi che vogliamo essere suoi discepoli: «Voi siete la luce del mondo» (Mt 5,14) ‒ vivendo una vita umile e povera, fedele e pura, nel segno della pace e della giustizia (cf. Mt 5,1-12), sapendo di possedere nella fede in Cristo ogni cosa, perché abbiamo Dio per noi, qui e ora, sempre e in tutto.

 

  1. In Cristo per essere luce del mondo

«Essendo Figlio, Gesù può portare al mondo un nuovo inizio e una nuova luce, la pienezza dell’amore fedele di Dio che si consegna agli uomini» (Lumen fidei, 59).

Gesù «luce del mondo» si rende presente in noi per costituirci figli della luce. Nel Vangelo di Giovanni, Gesù dice ai discepoli: «Io sono la luce del mondo, chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8,12). E nel Vangelo di Matteo afferma anche: «Risplenda la vostra luce davanti agli uomini» (Mt 5,16). Nella misura in cui Cristo vive in noi, noi splendiamo della sua stessa luce. E questa vocazione è in ordine ai fratelli perché nessuno vive per se stesso.

«Come cristiani abbiamo dunque questa duplice missione: riceviamo la luce da Dio e dobbiamo custodirla per poi a nostra volta donarla al mondo: “il cristiano dovrebbe essere una persona luminosa, che porta luce, che sempre dà luce! Una luce che non è sua, ma è il regalo di Dio, è il regalo di Gesù”» (Francesco, Il cristiano deve essere una persona luminosa, 9.2.2014).

Come Santa Lucia aneliamo alla santità per essere, innanzitutto, discepoli del Signore, trasparenza viva della sua presenza, perché «soltanto il santo è pienamente autorizzato a parlare del mistero; soltanto lui lo può fare in modo convincente, dando testimonianza di ciò che ha sperimentato» (H.U. von Balthasar, prefazione, in D. Barsotti, Cerco Dio solo, 14).

Inseriamoci pienamente in Cristo per crescere nella santità di vita e per illuminare la vita degli altri con la luce divina che dà senso e valore, che indica la giusta direzione del cammino, che ravviva la speranza nel cuore dei credenti.

 

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La Madonna delle Lacrime, a cui abbiamo dedicato un Anno mariano (2023), e Santa Lucia, che accoglieremo nelle sacre reliquie del suo Corpo, a conclusione dell’Anno luciano (2024), ci hanno accompagnato introducendoci nel Giubileo Santo del 2025 che celebreremo in comunione con tutta la Chiesa, a partire dal 25 dicembre 2024, giorno della nascita di nostro Signore Gesù Cristo.

Questi eventi che segnano il cammino della Chiesa ci vedano impegnati, prima di tutto e al di sopra di tutto, a crescere nella luce della fede e nelle altre virtù della nostra Santa Patrona, per realizzare la conformità a Cristo nella quotidianità, l’ascolto e la messa in pratica della Parola di Dio, la testimonianza nella carità fraterna, il carisma dell’amore perfetto, e così crescere nella santità di vita ed essere profeti di speranza e costruttori della civiltà dell’amore.

Continuiamo a pregare e a camminare insieme, vivendo la stessa fede, speranza e carità della Vergine Maria che con le sue Lacrime ci insegna a vivere ‒ nel mistero della presenza di Cristo ‒ la continua venuta del Signore, l’eterna gioia della salvezza, la perenne grazia del suo amore.

Auguro a tutti un buon cammino di Avvento per andare con gioia incontro al Signore che viene e che celebreremo solennemente nell’ormai imminente Giubileo Santo.

Vi benedico di vero cuore e vi assicuro la mia paterna preghiera.

 

X Francesco Lomanto

Arcivescovo

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