Nessun obbligo di voto per gli obiettivi specifici di apprendimento
Torna il balletto dei nuovi giudizi sintetici alla scuola primaria, voluti dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Con un’ordinanza n. 3 del 9 gennaio 2025 si disciplina la “nuova” valutazione periodica e finale degli apprendimenti nella scuola primaria e la valutazione del comportamento nella scuola secondaria di primo grado.
Con questo provvedimento, che entra in vigore ad anno scolastico in corso, si sostituiscono i giudizi descrittivi che, a loro volta, avevano preso il posto dei voti numerici: continua la polemica mai sopita sui criteri di valutazione. Basti pensare che nei mesi scorsi è stata lanciata anche una petizione online per il mantenimento dei giudizi descrittivi alla primaria, raggiungendo quasi le diecimila adesioni, fra educatori, insegnanti e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo.
Al dibattito era intervenuta anche l’Associazione italiana maestri cattolici (Aimc) che chiedeva di conservare la «valutazione formativa», in quanto l’unica in grado di «restituire agli alunni e alle loro famiglie il percorso di crescita che i bambini e i ragazzi stavano compiendo».
Quest’ultima valutazione oltre al giudizio sintetico, prevede anche una descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti per ciascuna disciplina, compreso l’insegnamento dell’educazione civica, come spiega una nota ministeriale.
Per il ministro Valditara la riforma segna un passo importante verso un sistema educativo più chiaro e trasparente, volto alla crescita formativa degli studenti e l’introduzione dei giudizi sintetici e più comprensibili dei precedenti livelli; permette di tracciare con maggiore chiarezza il percorso formativo degli alunni, migliorando la comunicazione con le famiglie e al tempo stesso l’efficacia della valutazione: mentre il voto in condotta nella scuola secondaria di primo grado rafforza la responsabilità individuale e il rispetto delle regole. Un’attenzione particolare sarà riservata alla valutazione degli studenti con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento. Per la Flc e Cgil i giudizi sintetici nella scuola primaria sanciscono difficoltà e carenze, privando la valutazione della funzione di miglioramento dei processi di insegnamento e apprendimento in quanto sanciscono difficoltà e carenze, privando la valutazione della funzione di miglioramento dei processi di insegnamento e apprendimento.
Anche per il coordinatore della Rete degli Studenti Medi, Notarnicola, si tratta di «un inutile ritorno al passato che nulla ha che fare con scelte di tipo pedagogico». E che dire sul voto in condotta? Pensiamo davvero che un numero possa valutare il comportamento di uno studente, senza tener conto di tutto il resto? Attitudini personali, situazioni familiari e tanto altro ancora.
E’ dimostrato che le valutazioni genericamente espresse rischiano di trasformarsi in etichette che definiscono l’individuo e rischiano di trasformarsi in vere e proprie gabbie identitarie da cui è difficile sfuggire. Una sola la certezza : il destino della valutazione educativa rimane nelle mani di scuole e docenti e saranno loro a decidere se valutare per classificare o valutare per trasformare.