È stato approvato nel mese di dicembre il decreto assessoriale n. 2690 del 23 dicembre 2024 relativo al piano di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica in Sicilia per l’anno scolastico 2025/26. Si è così giunti al secondo step di questo processo: l’apertura delle piattaforme online, che consentono ai genitori, dall’8 gennaio 2025 al 31 gennaio 2025, di effettuare l’iscrizione a scuola di bambini e studenti, come previsto dall’Assessorato regionale dell’Istruzione.

Ma cosa cambia per il nuovo anno scolastico?
Anche se con rammarico, dobbiamo constatare che per l’anno scolastico 2025/26 è previsto un piano di dimensionamento che coinvolge anche la provincia di Siracusa. Le scuole interessate sono l’I.C. Martoglio, l’I.C. Capuana/De Amicis di Avola, l’Istituto Moncada di Lentini e l’Istituto Filadelfio Insolera di Siracusa.

La questione del nuovo dimensionamento scolastico, prevista dal PNRR e approvata nell’ultima legge di bilancio, continua ad alimentare polemiche e dissensi. Alcune Regioni hanno addirittura presentato ricorso alla Corte Costituzionale per presunta violazione delle competenze regionali in materia. Secondo il decreto firmato dall’assessore Mimmo Turano, la soppressione di 23 istituzioni scolastiche in Sicilia non rappresenta un atto punitivo, ma una misura necessaria per ottimizzare la rete scolastica, valorizzare la continuità educativa, tutelare i piccoli comuni e riorganizzare gli istituti nelle città. L’obiettivo è costruire una scuola moderna e inclusiva, capace di rispondere alle sfide contemporanee.

Il piano di dimensionamento è stato redatto considerando il numero degli alunni, la disponibilità di locali idonei e i limiti relativi alla dotazione organica del personale dirigenziale, dei servizi generali e amministrativi. Questo processo prevede l’aggregazione o la soppressione di scuole in base alla popolazione scolastica. Tuttavia, ciò si traduce spesso in riduzione di posti di lavoro, aumento della dispersione scolastica e disagi per le famiglie, rappresentando un’operazione di risparmio che rischia di compromettere il sistema scolastico pubblico.

Un esempio emblematico è rappresentato dall’Istituto Filadelfio Insolera di Siracusa. Nonostante una popolazione scolastica di oltre 900 alunni, nove indirizzi di studio, numerosi riconoscimenti nazionali ed europei, laboratori e una palestra, l’istituto sarà smembrato e le sue attività distribuite tra l’Istituto Rizza e l’Alberghiero. Questo provvedimento viene percepito come una mortificazione per gli studenti e la cittadinanza, che subiscono una decisione definita “scellerata”. La mancanza di un dirigente scolastico, garante del diritto allo studio, potrebbe generare gravi problemi.

Conclusioni
L’operazione di taglio alle istituzioni scolastiche autonome, insieme ad altri provvedimenti come l’autonomia differenziata e la riforma degli istituti tecnici, rischia di impoverire il sistema educativo e di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

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