Sindaci e  Consiglieri comunali hanno scelto

Michelangelo Giansiracusa è stato eletto con un ampio margine primo presidente delle rinata “Provincia” siciliana di Siracusa. Il risultato elettorale era dato per scontato da tempo per la trasversale coalizione che aveva dichiarato apertamente di sostenerlo: un candidato di centro che ha raccolto consensi a destra e sinistra, approfittando anche delle laceranti fratture all’interno di Fratelli d’Italia e Partito Democratico. Giansiracusa, sindaco di Ferla e capo di gabinetto del sindaco di Siracusa, raccoglie anche un lusinghiero consenso personale: formatosi da giovanissimo presidente del consiglio comunale del paese d’origine negli anni della costituzione dell’Unione dei Comuni “La valle degli Iblei”, esperienza che adesso gli potrà essere utile, si è distinto per garbo istituzionale e concretezza amministrativa.

Ovviamente l’elezione si inserisce in un quadro poco allegro circa lo stato delle rappresentanza elettive italiane: sempre meno rappresentative e sempre più autoreferenziali

Andiamo con ordine. Le realtà  territoriali delle provincie siciliane – comunque le si denomini – sono organismi  dello Stato non previsti  dallo statuto autonomista siciliano ma fatti rivivere in modo diverso a seconda delle vicissitudini della Repubblica Italiana o della Regione Siciliana: utilizzando bizzarre alchimie politiche che le impongono nomi in modo gattopardesco per superare appunto il limite statutario dal valore costituzionale  (Regio Decreto Legislativo il 15 maggio 1946 approvato con legge costituzionale il 26 febbraio 1948).
Con questa introduzione  da scioglilingua istituzionale si può adesso dare la notizia che finalmente sono stati eletti i nuovi amministratori delle ex provincie, delle ex provincie regionali (l.r. 9 del 1986), ovvero dei liberi (!) consorzi provinciali istituiti con legge regionale nº 15 del 4 agosto 2015.

Michelangelo Giansiracusa

Si è trattato però di elezioni di secondo livello, ossia su 400 mila abitanti nel siracusano potevano votare solamente 330 fra sindaci e consiglieri comunali, sempre comunque meglio che gli anonimi e asettici  commissari regionali: tali organismi, infatti, hanno compiti importanti in tema ambientale, viario e scolastico.

Da non dimenticare, però, che le Provincie Regionali  caratterizzatesi con elezione diretta del presidente,  furono abrogate perché considerate, non a torto spesso, enti spreconi senza alcuna responsabilità (rispetto ai Comuni): il fallimento economico della realtà amministrativa siracusana docet.

Per la cronaca 213 grandi elettori hanno votato per Giansiracusa e 34 per il candidato del pd Stefio, sindaco di Carlentini. Il voto però, va ponderato con la diversa rappresentanza popolare degli elettori, a cui è stata data scheda di diverso colore.

Se confermati, anche i primi dati sull’elezione del Consiglio sarebbero sbalorditivi per il nuovo “centro”, diventando un vero e proprio laboratorio politico “di area vasta” (considerazioni sui trasversalismi partitici a parte).

Infatti alla lista “Centro” di Giansiracusa andrebbero sette consiglieri; due per Fratelli d’Italia e Forza Italia; uno per il Pd.

Siracusa potrebbe quindi diventare un nuovo laboratorio politico per i moderati, anche se vanno tenute in debita considerazioni le peculiarità del voto di secondo livello e le spaccature a destra e sinistra.

Se sarà “storia” lo vedremo strada facendo (trattandosi di “provincie”  è proprio il caso di dirlo), intanto complimenti ai candidati che hanno accettato la sfida in un momento di evidenti difficoltà per l’ente intermedio; auguri al presidente che sarà collaborato dal Consiglio con compiti di controllo e dall’Assemblea di sindaci e consiglieri con compiti consultivi.

 

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