Si avvia alla conclusione il progetto “A scuola di corto per la legalità” inserito nell’ offerta formativa  territoriale promosso dall’assessore alle politiche educative Pierpaolo Coppa  e dell’assessore  alla legalità Granata, in  collaborazione con  Siracusa International Institute,   l’Associazione “Siracusa eGiustizia “  con i magistrati Andrea Palmieri e Antonio Nicastro,  con i  componenti del Consiglio di Amministrazione Fondazione Inda,   Paolo Giansiracusa e Manuel Giliberti .

Un progetto che punta a formare una coscienza critica soprattutto tra i giovani e che mira a contrastare la lotta alla mafia. Un progetto che ha visto i ragazzi di 14 scuole , cinque  I.C. e  nove Istituti di Istruzione secondaria di II ° impegnati  in  una serie di incontri  con magistrati, avvocati, giornalisti e rappresentanti delle istituzioni per parlare su temi di grande interesse attuale come  sostenibilità ed ambiente,  educazione stradale,  bullismo, cyber bullismo, ma anche di accoglienza , integrazione ed altro ancora .

Ogni scuola dopo il percorso formativo ha individuato una vittima di mafia a cui dedicare la coproduzione di un cortometraggio realizzato con la collaborazione dall’attore ed esperto di comunicazione Attilio Ierna.

Il progetto giunto alle fase finale vedrà il 2 marzo gli studenti delle scuole partecipanti al progetto   impegnati attraverso una consultazione elettorale a selezionare i 5 nomi scelti tra i sette emersi in precedentemente ed il 21 marzo “Giornata Nazionale della Memoria” una manifestazione pubblica sarà consegnata al sindaco Italia la busta contenete i nomi prescelti, infine  il 30 aprile

Giornata regionale del ricordo e della legalità” ci sarà il momento conclusivo del progetto con la visione dei cortometraggi realizzati e la premiazione dei 3 ritenuti più significativi. L’obiettivo  del progetto che ha molto interessato gli studenti  è quello di mantenere sempre viva la memoria di coloro che  hanno sacrificato la loro vita per contrastare le azioni criminose della mafia;   un modo per non dimenticare  un evento anche se delittuoso, ma che  costruisce  il ricordo di  fatti iscritti nella storia della nostra Terra.  Numerose sono le vie che portano i nomi delle vittime delle stragi, soprattutto magistrati e agenti di scorta, con lo scopo di  ricordare  una storia, per  un costruire una memoria collettiva che sia traccia autentica dell’evento.   Un modo per non dimenticare, ma soprattutto per mantenere sempre viva la memoria di coloro che hanno sacrificato la loro vita nella lotta contro la mafia, trasmettendo valori e insegnamenti  universali   alle generazioni future.

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