Per i Lentinesi il mese di maggio è quello della festa di Sant’Alfio, celebrata soprattutto il giorno dieci ma che tradizionalmente comincia (con la novena) il primo del mese e termina nella tarda notte del giorno undici. Quest’anno l’epidemia del coronavirus modifica necessariamente lo svolgimento popolare della festa, forse per la prima volta nella lunga storia della Città. Ma i Lentinesi non si arrendono: il cuore lentinese si rinnova ad ogni primavera di vita e batte sempre più forte per i santi martiri Alfio, Filadelfo e Cirino!

Lentini è ricca di storia e tradizione per i tre Santi fratelli che hanno bagnato con il loro sangue il suolo lentinese. La devozione ecclesiale e popolare è impressionante, la Chiesa leontina (“olim cathedralis”) è pure titolare di un notevole e non comune patrimonio monumentale, culturale e artistico.

Ogni cittadino lentinese si sente allora legittimamente erede di una storia umana profonda e coinvolgente, che ancora oggi – nel ventunesimo secolo – interpella intensamente la migliore coscienza civica e religiosa dei figli che vivono questo inizio del terzo millennio di Cristianesimo.

La forza vitale di antiche testimonianze

Ogni lentinese avverte il fascino di una toccante “catena” umana che ha saputo conservare, propagare e difendere attraverso i secoli la storia dei Santi Martiri. Storia oralmente tramandata di generazione in generazione e custodita dalla Chiesa locale anche con la forma scritta e documentale degli Atti ufficiali dell’autorevole Archivio Vaticano.

A Lentini, per l’annuale grande festa di maggio di S. Alfio, tutto è rivissuto nella cornice della grande narrazione popolare che vuole conservare la memoria per tramandarla a chi intende cominciare a conoscere le testimonianze di fede di secoli, che non sono affatto trascorsi tra l’indifferenza. Viceversa sono periodi storici che hanno conosciuto tanti mosaici di umanità, tante difficoltà, ingiustizie e sofferenze, sfociate nelle forti devozioni della coraggiosa comunità locale.

La Città ha una radicata eredità culturale, con una memoria collettiva che ravviva l’identità territoriale e la coscienza di appartenere a una comunità con un suo storico passato. A Lentini si coglie il respiro della consapevolezza del glorioso passato ma pure si avverte l’urgenza dell’attenzione per il presente e per il futuro.

Per un riscatto umano e civile

Le devozioni religiose lentinesi hanno superato le macerie di terremoti, carestie, persecuzioni e sembrano rafforzarsi sempre più, in particolare per l’annuale festa del 10 maggio. Lentini, città dei SS. Martiri, supererà quindi anche le amare difficoltà del coronavirus che ne condizionano la cara e attesa festa popolare del 2020.

Lentini rivivrà le celebrazioni della ricorrenza con canali tv e web dirette. La Città continuerà così a riproporre la forza vitale di antiche vicende, per offrire nuova linfa alla vita quotidiana della gente che avverte oggi in maniera pressante l’esigenza di un riscatto umano e civile, dopo le recenti restrizioni.

Nel segno della continuità, la festa non conosce tramonti. Nonostante le contingenti difficoltà sanitarie e sociali, Lentini riprenderà (nelle forme possibili) in questo mese di maggio il secolare cammino d’amore cittadino, rievocando avvenimenti pieni di calore umano, tuttora radicati nel tessuto reale della Città. La ricorrenza, sia pure necessariamente modificata nel suo esterno aspetto di festa, può continuare a rappresentare un momento di ripartenza, di crescita nella complessiva difficile opera di ricostruzione post-coronavirus, avvertendo il migliore fascino del passato, per comprendere il presente, per costituire ancora fermento concreto nella storia di questa Città tra permanenti avversità e incertezze.

S. Alfio invita i Lentinesi a guardare lontano per un rinnovato cammino di impegno nel dinamico processo della storia locale.

 

 

 

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