Siracusa e santa Lucia nel 2022

Una contemporanea guida per il cammino negli anni del Duemila

Ho conosciuto la festa siracusana di santa Lucia per la prima volta nel dicembre del 1977. Venivo a vivere nella città aretusea, per un mio trasferimento familiare da Cremona. Quella città lombarda ha sempre festeggiato il proprio patrono sant’Omobono esclusivamente all’interno del suo bel duomo.

A Siracusa l’abbraccio con la festa di santa Lucia costituì per me certamente un felice ritorno all’incontro popolare con la gente del Sud. Dopo tanti anni di vita lombarda, tornai ad apprezzare il suggestivo e originale calore dell’umanità del nostro Territorio, che peraltro ben conoscevo sin dagli anni giovanili trascorsi con entusiasmo accanto alle colorite e intense ricorrenze festive lentinesi per il patrono sant’Alfio.

A Siracusa successivamente sono stato nominato dall’arcivescovo Costanzo segretario della storica e prestigiosa Deputazione della Cappella di santa Lucia (dal 2006 al 2012) e per otto anni (dal 2006 al 2014) ho guidato con passione, come giornalista redattore e direttore responsabile, la rivista “Con Lucia a Cristo”, fondata dal compianto ottimo siracusano mons. Giuseppe Caracciolo.

Ho quindi avuto l’opportunità di seguire direttamente numerosi aspetti dei tradizionali festeggiamenti cittadini luciani, tutti simboli per eccellenza della migliore Siracusanità.

Mi ha sempre impressionato il rapporto intensamente umano e religioso con la giovane martire Lucia, figlia di questa bella terra dove ha respirato lo stesso meraviglioso profumo del mare di Ortigia, che oggi noi riviviamo con stupore.

Attraverso tanti secoli, Lucia stringe con i suoi concittadini un caloroso e indescrivibile rapporto di amore mai attenuato o interrotto. Incredibilmente Lucia resta tuttora una carissima concittadina, una contemporanea guida per il cammino negli anni del Duemila. Inoltre la stupenda e continua diffusione nel Mondo della devozione per santa Lucia richiama i siracusani al giusto rispetto della loro storica dignità luciana.

Quest’anno, in particolare, tutta la festa sarà rivissuta gioiosamente dopo il lungo e amaro periodo dell’isolamento pandemico. Per le strade siracusane è atteso il ritorno al caloroso e amichevole abbraccio di un popolo che, malgrado tutto, vuole seriamente ravvivare  un comunitario percorso di fede e speranza.

Questa festività del 2022, con i suoi valori e con i suoi programmi, costituisce quindi un forte e concreto incentivo per una vita migliore, in senso sia religioso che civile. Ne abbiamo tutti reale e urgente bisogno. Nella Chiesa e nella Società!

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