Il 16 Settembre 2024, dalla casa della lacrimazione di Via degli Orti di San Giorgio, è stata trasmessa, in diretta su Radio Maria, una celebrazione presieduta dall’Arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto.
I fedeli si sono riuniti attorno al proprio Arcivescovo, per ringraziare, ancora una volta, la Madonna per il prezioso dono delle Sue sante lacrime. La celebrazione ha avuto inizio alle ore 7.30 con la recita del Santo Rosario, seguita dalle lodi e dalla Santa Messa. Hanno concelebrato il rettore della Basilica Santuario Madonna delle lacrime don Aurelio Russo e don Noel, sacerdote del Santuario.
Ricorreva la memoria dei Santi Martiri Cornelio e Cipriano che il presule ha ricordato nel corso dell’omelia.
I Santi Cornelio Papa e Cipriano Vescovo di Cartagine, hanno operato instancabilmente per costruire l’unità nella chiesa. Papa Cornelio ha acconsentito, a coloro ai quali era stato imposto di sacrificare agli idoli, di poter ritornare nella comunione con la chiesa, contrastando il rigorismo di Novaziano. Cipriano, promotore dell’unità nella sua chiesa e nelle chiese di Africa, ha invitato a compiere un cammino penitenziale per ritornare nell’unità.
L’Arcivescovo ha invitato i fedeli e gli ascoltatori tutti a vivere e a pregare per l’unità della Chiesa, delle famiglie e del mondo.
“Preghiamo per l’unità nella Chiesa”
A proposito dell’unità nella Chiesa, il presule ha ricordato l’imminente seconda sessione della XVI assemblea generale ordinaria del Sinodo del vescovi, proprio sulla Chiesa sinodale missionaria. Tutta quanta la chiesa è invitata a riflettere sulle relazioni di unità tra i suoi membri, sui percorsi formativi, sull’impegno, sui luoghi, sulla conoscenza delle realtà locali, per costruire nelle particolarità e nelle molteplicità, l’unità nella chiesa.
In maniera particolare, il sinodo affronterà le questioni, le proposte teologiche pastorali, riguardanti l’identità della Chiesa come popolo di Dio e il suo essere sacramento di unità. “Sentiamoci uniti alle nostre chiese e alla chiesa universale”, ha detto l’Arcivescovo, “in questo cammino di riflessione e di attenzione, per rinnovare nello spirito la sua vita e la sua missione.“
“Preghiamo per l’unità nelle famiglie”
San Giovanni Paolo II amava ricordare: “Se ci stringiamo attorno a Gesù, acquisteremo la capacità di essere più vicini gli uni agli altri e, nella misura in cui compiamo gesti concreti di carità, entriamo nell’intimità dell’amore di Dio.” Solo l’amore di Dio ci forma, solo l’amore di Dio ci fa crescere, solo l’amore di Dio ci dà vita.
San Giovanni Crisostomo amava ripetere: “ Con la concordia, la pace e l’amore, le famiglie, la coppia, l’uomo e la donna sono padroni di tutte le bellezze del mondo.”
L’ Arcivescovo ha esortato a “fondare il nostro essere sulla roccia salda che è Cristo, affinché diventi il centro unificante, perenne, stabile della nostra vita. L’unità è stata compiuta e realizzata da Cristo ma noi siamo chiamati a renderla visibile con segni concreti.”
“Preghiamo per l’unità e la pace nel mondo.”
Cosa possiamo fare noi dinanzi a tutte le guerre, gli atti di violenza, quale contributo possiamo offrire? La nostra preghiera, il nostro impegno, il nostro sacrificio. Anche se piccolo come una goccia, inserito nel mistero dell’unità di Dio e della chiesa, acquista un peso immenso nella storia e nella vita di ciascuno di noi. Entra nel cuore di Dio e ci consente di partecipare alla preghiera e all’amore di Gesù che, prima della sua passione, ha pregato “Che tutti siano una cosa sola, come io e te, Padre, siamo una cosa sola.”
In conclusione l’Arcivescovo si è rivolto a tutti i fratelli e agli ascoltatori di radio Maria, esortando affinché ciascuno con la sua vita, le sue capacità, le sue qualità, le sue forze, si impegni nel suo piccolo a costruire l’unità nel proprio cuore, nella propria vita, nella chiesa, nella società e nella comunità. In questo modo risplenderà ovunque il mistero dell’unità, che Cristo ha voluto portare sulla terra, nei nostri cuori per la nostra vita, per la nostra gioia e per la nostra felicità.