Un anno fa andava distrutta da un devastante incendio la riserva naturale Saline di Priolo, causando la morte di tantissime piante e  animali.

Un incendio che in poche ore ha vanificato anni di duro lavoro finalizzato a dare voce  all’ultimo lembo di zona umida che occupa un ampio tratto di costa nel territorio tra Priolo Gargallo e Marina di Melilli.

Il 10 luglio di un anno fa,  fiamme impietose hanno messo in ginocchio il lavoro dell’uomo, ma non quello della natura che in questi mesi lentamente ha ripreso vita , come dimostrano i germogli degli alberi del sottobosco  e le tante specie di uccelli che hanno continuato a nidificare .

La Riserva Naturale Saline di Priolo   istituita nel dicembre 2000 è un’oasi tra le ciminiere che oggi simboleggia la rinascita di un territorio pesantemente trasformato  a seguito dell’insediamento del polo petrolchimico  avvenuto intorno agli anni 50, e  che oggi a gran voce esprime il bisogno  di bonifica e riqualificazione. La riserva nata per tutelare il sistema dei bacini di cui è costituita la salina è diventata negli anni un’importante area di ricovero, nidificazione e svernamento per un elevato numero di uccelli  migratori e stanziali  e che complici il  silenzio e la tranquillità dovuti al  lockdown sta tornando a vivere,  addirittura raddoppiando la nidificazione  del fenicottero. La desolazione  lasciata dalle fiamme  non durerà a lungo, la svolta, come dichiarato dai rappresentanti politici e le rappresentanze delle varie realtà locali , nel corso della conferenza stampa tenutosi presso il Palazzo Comunale di Priolo Gargallo,  alla presenza del Sindaco Gianni, del Presidente del Consiglio Biamonte, del Direttore della R.N.O. Saline di Priolo, Fabio Cilea, e Claudio Geraci Deputy General Manager for Lukoil,  in cui è stato ufficializzato il contributo che la società russa  ha stanziato per avviare la riqualificazione e la riapertura della Riserva Naturale Saline di Priolo.

La riserva naturale saline di Priolo è ancora chiusa, ma presto tornerà ad essere accessibile ai visitatori, infatti sono stati avviati i lavori per la messa in sicurezza dei sentieri principali con la rimozione degli alberi bruciati e si sta provvedendo  a predisporre delle aree per la piantumazione  di specie tipiche della flora mediterranea . “La riserva – commenta il direttore della Riserva naturale orientata Saline di Priolo Fabio Cilea – grazie al sostegno di enti locali e associazioni presto tornerà a vivere e ad essere accessibile ai visitatori“.

L’appello per ridare voce  all’ambiente è stato accolto e questo  porterà, nel giro di poco tempo al rilancio dell’immagine  del paese  attraverso la riapertura dell’area protetta gestita dalla Lipu.

Come ribadito da più parti  negli ultimi anni, la riserva rappresenta il  polmone verde in un’ area prettamente industrializzata, pertanto va tutelata, salvaguardata e  sostenuta non solo per contribuire al recupero di un’oasi di grande valenza ambientale e turistica per il territorio,  ma rappresenta l’esempio concreto che  realtà  diverse, possono convivere  e favorire lo sviluppo sostenibile del territorio.

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