Titolo della settimana: «2022 I sopravvissuti» («Soylent Green), 1973, regia di Richard Fleischer, con Charlton Heston

Parliamo oggi di un genere cinematografico che, a differenza del western, non conosce rallentamenti. Tuttavia attraverso i decenni e le epoche riesce a stare sempre al passo e anzi, a volte, molte volte anticipa o supera la realtà.

Lo facciamo con un “filomone,  termine che si usava una volta per sottolineare l’impatto della pellicola sul pubblico, dal titolo del 1973 ma quanto mai evocativo dei tempi che stiamo vivendo.

Prendiamolo come un modo per stemperare la tensione della vita di questi giorni. Facciamolo già partendo dal titolo, tratto da un romanzo del1966 di Harry Harrison “Largo, Largo!” da cui è tratta la storia.  Soylent green è il titolo originale, ma da noi arriva come 2022 i Sopravvissuti . All’epoca storpiare i titoli in peggio era li sport preferito dai distributori italiani. Qualche volta ne parleremo. Comunque quel che conta è che sempre di un filmone si tratta, appartenente al filone della fantascienza Dostopica cioè quel ramo di essa che metteva in risalto e descriveva una realtà futura immaginaria, … aggiungo “non tanto”. Pellicola scoperta per caso anni fà, nei pomeriggi e soprattutto quando la Rai era ancora un servizio pubblico di qualità e ripescava nel suo ricco baule chicche  come questo film per riempire i palinsesti estivi, altri tempi.

Questo fa parte di quel gruppo e vede come protagonista Charlton Heston, a partire dalla fine degli anni 60 visse una seconda giovinezza attoriale interpretando molte pellicole distopiche tra le quali anche Il pianeta delle scimmie del 1968 un Cult assoluto. Soylent green, bello il titolo originale, dove il detective Thorn è incaricato di far luce sull’assassinio di uno dei maggiori esponenti della Soylent, una grossa e potente Corporation che distribuisce e produce cibo in panetti e tavolette e dal quale prende il nome.

Descriviamo l’ambientino dove si svolge la vicenda per una migliore comprensione della trama. New York, la metropoli è un formicaio con più di quaranta milioni di abitanti, inquinamento alle stelle con un’estate perenne con temperature costantemente sopra i 30gradi. I poveri dormono nelle automobili, ammassati nelle scale dei palazzi e i più fortunati nelle chiese lasciate appositamente aperte. Ovviamente il cibo scarseggia e la popolazione con la Soylent che la fa da padrone, viene “sfamata ” dallo stato in orari giornalmente prestabiliti. Per completare il quadro e sopperire alla sofferenza di molte persone ormai sfinite, il governo  ha istituito e legalizzato il suicidio-assistito a chi vuol mettere fine alle proprie sofferenze.

Thorn è aiutato nelle indagini da Sol Roth, il grande Edward G. Robinson qui al suo ultimo film, un anziano studioso che vive con lui. Il detective che come vedremo non è uno stinco di santo ma sul lavoro non transige, fiuta che nelle alte sfere si fanno pressioni affinché il caso venga insabbiato in modo che la verità non venga a galla. Ma dopo la morte-assistita di Sol (bellissima e commovente scena, ancor più commovente se si pensa che Robinson già malato, morì qualche giorno dopo la fine delle riprese ), Thorn decide di andare fino in fondo e non fermarsi davanti a niente e nessuno. Approdando alla verità che sarà terribile e che scoprirete da soli recuperando quest’opera cinematografica sempreverde, per gustare in famiglia una pellicola che non deluderà e dove noterete che molte problematiche trattate, son ancora oggi senza soluzione, anche se in questo momento con l’altra emergenza globale tutto passa in secondo piano. Infine Soylent green è un atto d’accusa sempre attuale contro la strapotere delle Corporation mondiali che per il profitto sono pronte a tutto. Nel 2013 il regista coreano e premio oscar per Parasite, Bong Jhon ha omaggiato e citato il film  nel suo Snowpiecer, altra “Alta Fantascienza” da non perdere. Buona lettura e buona visione.

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