OGGI SI CELEBRANO I FUNERALI DELL’EX PRESIDENTE DEL SENATO FRANCO MARINI – RIPERCORRIAMO ATTRAVERSO IL RICORDO DI UN SINDACALISTA DEL SUD, LA SUA TESTIMONINAZA SINDACALE, POLITICA ED ISTITUZIONALE; LA SUA VISITA SIRACUSANA E ALLE CHIESE DI SORTINO.

Ho avuto la notizia di Franco all’improvviso, quasi per caso. È stata una notizia inaspettata è terribile.

All’improvviso, in un solo attimo, ho visto scorrere nella mia mente, tutto il percorso sindacale nella Cisl, iniziato in un cantiere metalmeccanico, nella zona industriale di Siracusa, da manovale metalmeccanico, nel lontano 1975.

La notizia ha attraversato la mia mente e il mio cuore, perché Franco Marini, anche fuori della Cisl, e’ stato Cisl, per intero e fino in fondo. E la Cisl è stata la mia vita.

Franco Marini è stato un maestro della mia vita sindacale e non.

Al primo Congresso confederale a cui ho partecipato, nel 1985, Marini venne eletto Segretario Generale   della Cisl, dopo Pierre Carniti, costretto a lasciare per motivi di salute.

Credo che non dimenticherò mai il suo intervento conclusivo, quando si autodefinì “Lupo marsicano” e quando propose Pierre Carniti, Presidente a vita del Consiglio Generale della Cisl confederale.

Sorprese tutto il Congresso, perché la proposta era fuori da ogni schema e da ogni regola statutaria, più di forma che di sostanza, ma aveva un senso.

l’intenzione era dare un forte segnale di continuità e di unità a tutto il gruppo dirigente della Cisl.

Aveva un senso non solo perché conquistò tutto il Congresso, caratterizzato da sfumate divisioni dovute alla appartenenze geografiche (Nord/Sud) o ai settori ( Industria/ Pubblico impiego/ Agricoltura), ma perché diede un indirizzo chiaro e netto rispetto al futuro della Cisl.

A quei tempi ero un giovanissimo segretario degli Edili in provincia di Ragusa per cui, pur facendo parte del Consiglio Generale nazionale della Cisl, il Segretario Generale era un mito e lo potevo solo ascoltare, ammirare e leggere.

Però fu proprio in quel momento che ebbi la certezza che Marini non trascurava niente.

In una importante riunione a Roma della Filca ( la categoria degli edili), sul rinnovo del Contratto, era presente Franco Marini. Il dibattito tutto concentrato sulle grandi aziende del Nord trascurava le problematiche del meridione e delle piccole realtà.

Mi sono iscritto a parlare, un po’ mortificato dalla piega che aveva preso Il dibattito, il mio primo intervento a livello nazionale. Volevo inserire nella discussione  la mia esperienza di segretario degli edili, in una piccola provincia del profondo Sud.

Ricordo che il mio impatto iniziale fu un po’ impacciato perché l’atmosfera non era proprio favorevole, tutti distratti a parlare d’altro… poi mi sono lasciato andare e ho fortemente motivato le mie convinzioni, tant’è che alla fine del mio intervento, ho pensato di avere esagerato nella rivendicazione politica delle piccole realtà che quasi erano dimenticate e rimosse dal dibattito e dalla politica sindacale nazionale, anche nei rinnovi contrattuali.

Ovviamente silenzio imbarazzante da parte dei miei conterranei siciliani era evidente.

Pensavo veramente che mai più sarei intervenuto a livello nazionale, perché forse ero andato oltre…

Alla fine prende la parola Marini e inizia il suo intervento così: “ ha ragione Paolo….”

Sicuramente aveva capito la difficoltà dei tanti che venivano esclusi dalle dinamiche nazionali, anche perché quando l’ho ringraziato alla fine della riunione, Franco mi disse di avere iniziato la sua prima esperienza sindacale ad Agrigento e che era consapevole del problema che io avevo posto.

E io che avevo pensato di essermi giocato la credibilità.

Nel 1991 lasciò la Cisl a Sergio D’Antoni, Il suo segno nella Cisl è rimasto e penso che rimarrà per sempre.

Penso che anche la sua presenza in politica ha lasciato una forte impronta.

Senatore della Democrazia Cristiana, il più votato nel collegio di  Roma, uno dei fondatori del Partito Popolare, della Margherita e del Partito Democratico, Euro parlamentare, Ministro del Lavoro e Presidente del Senato.

Da Ministro del Lavoro fece la prima Legge a favore dei giovani.

Franco Marini era un politico vero, capace sempre di trovare una soluzione,  di mettere assieme persone diverse con tante storie ed esperienze diverse.

Franco Marini con alle spalle tre ex Segretari generali della Cisl siracusana: Sanzaro, Scatà, Mezzio.

Nel massimo della sua popolarità una sera, a tarda sera, io ero già Segretario Generale della Cisl di Siracusa, è venuto a Sortino e gli abbiamo fatto fare la “classica” passeggiata lungo il Corso e, come da lui richiesto, gli abbiamo fatto visitare la Chiesa delle Benedettine e dei Padri Cappuccini.

Restò sbalordito della bellezza del nostro paesino e, soprattutto, della gentilezza e dalla discrezione dei nostri compaesani.

Per noi fu un privilegio averlo nel nostro Paese … ma era a suo agio, sembrava a casa sua.

Dopo  qualche anno, ero a cena con Pippo Musumeci, (allora Presidente del Consiglio Comunale di Siracusa e che ricordo sempre con affetto,) suonò il mio cellulare ed era lui.

Mi propose di candidarmi al Senato con la Margherita, terzo posto elezione assicurata.

Io non mi sentivo pronto per la politica, dopo una lunga e tormentata riflessione, gli scrissi una lettera in cui gli spiegavo le motivazioni per cui non potevo accettare.

Mi rispose subito dopo dicendomi che capiva il mio attaccamento al lavoro che stavo facendo alla Cisl (ero Segretario Generale della Cisl siciliana), che capiva il mio stato d’animo e, seppur con rammarico, mi dava ragione…e mi chiese di organizzare una riunione informale, a cui partecipò pure Sergio D’Antoni, per spiegare il perché della sua proposta.

Ma fu un modo per farmi sentire l’affetto, la sua amicizia e la sua vicinanza.

Marini presidente del Senato

Il rapporto con Franco Marini fu più intenso quando uscì, con molta eleganza, dalla politica.

I suoi consigli  e i suoi suggerimenti mi hanno aiutato tanto nel mio percorso sindacale nazionale.

Ecco la mia vita sindacale per certi versi è stata ben indirizzata da Franco Marini.

Era sicuramente un maestro di vita e il suo ricordo resterà per sempre nei miei pensieri.

Era un uomo semplice, disponibile e generoso.

È riuscito a creare e valorizzare un gruppo dirigente nel Sindacato e nella politica; dirigenti che hanno segnato la storia della Cisl e della Democrazia di questo Paese.

Oggi non c’è più… e niente sarà come prima.

Ma sarà sempre e per sempre nei miei pensieri e nel mio cuore.

Ciao Franco

(*) L’autore è stato dirigente nazionale delle Cisl; in Sicilia ha ricoperto l’incarico di Segretario generale dopo aver guidato le confederazioni provinciali del sindacato cattolico di Ragusa e Siracusa.

 

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