CNA Siracusa costituisce la sezione dedicata alle imprese digitali, il neopresidente Gianluca Bottaro: “un impegno non semplice ma indispensabile, rotta segnata verso la transizione digitale”

Nelle ultime settimane CNA Siracusa, tra le più attive associazioni datoriali della Sicilia, è impegnata nel rinnovare i vertici comunali e di settore di tutti i comparti specifici ma, come nel caso del digitale, anche a costituirne di nuovi per venire incontro alle nuove necessità di imprese e lavoratori.

A guidare la nuova sezione di CNA Digitale Siracusa sarà Gianluca Bottaro, già presidente comunale e da anni ormai imprenditore proprio nel settore delle nuove tecnologie.

Succedere alla guida di un comparto rodato è già una bella sfida, cosa si prova però ad essere addirittura il primo presidente di CNA Digitale Siracusa?

È un impegno non certamente facile, perché si tratta di riorganizzare un’intera categoria che fino ad oggi non aveva punti di riferimento specifici all’interno dell’organizzazione, con l’obiettivo di avviare già nel breve periodo un percorso di confronto e dialogo costruttivo e stimolante, facendo squadra e parlando così con una voce sia al settore privato sia al pubblico.

 In ballo, come ormai sentiamo dire da parecchio tempo, c’è la transizione digitale, da avviare in parte anche con le risorse del PNRR (Piano nazionale ripresa e resilienza). A che punto ci troviamo?

 Il lavoro da fare è ancora lungo e sarà importante sia presentare idee progettuali concrete sia programmare vere riforme della PA in chiave digitale, per poter utilizzare al meglio i fondi del PNRR e avviare il processo che porti l’attuale sistema, legato al digitale come un semplice strumento per svolgere il lavoro applicando però ancora un metodo analogico, ad una vera e propria implementazione delle nuove tecnologie in grado di semplificare la vita di cittadini e imprese, con interfacce semplici e intuitive, condivisioni dei dati tra più livelli delle PA e accesso ai “big data”.

Anche i privati hanno l’opportunità finalmente di svecchiare i sistemi di produzione e di gestione sia dell’azienda in generale sia del personale, grazie alla nascita di innovativi software e soprattutto di macchine per la produzione “smart”, in grado di dialogare costantemente con il sistema centrale.

Si tratta in sostanza di una marea in divenire, un flusso di opportunità che, se colte in tempo, possono permettere di fare finalmente il grande salto, anche grazie ai contributi a fondo perduto per la digitalizzazione previsti dalla misura Industria 4.0.

La pandemia per il settore digitale è stata più un’opportunità o un danno?

Fatto salvo il rispetto per le persone scomparse e per il dolore delle famiglie, è chiaro che per chi si trovava già in vantaggio in termini di smart working, e-learning e formazione a distanza la rivoluzione arrivata in questi ultimi mesi non è stata affatto una rivoluzione, ma semmai una condivisione e una maggior diffusione di metodi di lavoro già utilizzati con successo in precedenza.

L’opportunità è stata quella di poter finalmente far capire il potenziale di questi strumenti, ma è chiaro che le aziende che ad esempio fornivano supporto software ai settori maggiormente colpiti, pensiamo a quello turistico-alberghiero, hanno comunque sofferto il lungo periodo di crisi.

 Si ritiene ottimista per il futuro?

 Mi ritengo profondamente realista e, benché mi occupi da sempre di digitale, mantengo l’attenzione puntata alla realtà concreta. Per superare questo momento di difficoltà serve l’impegno da parte di tutti, dalle istituzioni alle imprese fino ai cittadini: nessuno si salva da solo e non esistono supereroi, esiste soltanto l’impegno e la volontà da mettere per risolvere insieme i problemi. E di quella, per fortuna, qui in Cna ne abbiamo in abbondanza.

Condividi: