Un prestigioso riconoscimento è stato assegnato all’ Edipo re di Sofocle, rappresentato al Teatro greco di Siracusa per la regia di Robert Carsen. Si tratta del Premio della critica 2022, che l’Associazione Nazionale Critici di Teatro assegna agli spettacoli, personaggi attori, scenografi e quanti altri si adoperano professionalmente per allestire gli spettacoli teatrali. Questa è la prima volta che uno spettacolo prodotto dalla Fondazione INDA vince questo premio. Il regista Robert Carsen ha rilasciato tramite l’INDA la seguente dichiarazione: “È con grande piacere che ho appreso del premio assegnato dall’Associazione Nazionale Critici di Teatro alla nostra messinscena dell’Edipo Re al Teatro Greco di Siracusa. Non credo sia esagerato dire che l’esperienza che l’intera compagnia ha condiviso nella preparazione di questa indescrivibile, unica, esplorazione della condizione umana sia qualcosa che rimarrà con noi per tutta la vita. Il mio desiderio più grande è che il teatro – fra gli scambi umani più preziosi – rimanga presente, importante, essenziale finché ci saranno persone che lo guarderanno, lo condivideranno e lo vivranno. Quindi, vorrei dedicare questo premio al pubblico, presente e futuro, senza il quale il teatro non esiste e non ha senso”.
Soddisfazione è stata manifestata anche dal Presidente della Fondazione, il sindaco di Siracusa Francesco Italia, e dal Consigliere delegato Marina Valenzise, che hanno evidenziato la bravura delle maestranze che annualmente rendono possibile l’allestimento degli spettacoli classici, la capacità del cast che ha mirabilmente messo in scena la tragedia, suscitando grandi emozioni al numeroso pubblico intervenuto ad ogni serata. E cosa può esserci di più intensamente emotivo della vicenda di Edipo? Edipo, ha ucciso inconsciamente il padre e sposato la donna che l’ha generato. Ha messo al mondo incestuosamente con sua madre, due figli per lui anche fratelli. Quando ne ha coscienza, devastato dal dolore si acceca per non guardare più niente e nessuno e fugge da Tebe insanguinato, cieco, e disperato.
L’allestimento di Robert Carsen si caratterizzava per la scarna scenografia dominata da un’enorme scala monumentale, di trentadue gradini, che separava idealmente la reggia dal popolo, e sulla scena la vera protagonista è stata la recitazione, la parola e anche i silenzi, che inducevano a riflettere, e gli interpreti principali, nei panni di Edipo, Giocasta e Creonte, sono stati Giuseppe Sartori, Maddalena Crippa e Paolo Mazzarelli.
La prossima stagione teatrale delle Rappresentazioni classiche dall’11 maggio al 2 luglio 2023, vedrà due tragedie: “Prometeo Incatenato” di Eschilo per la regia di Leo Muscato, nella traduzione di Roberto Vecchioni, e “Medea” di Euripide diretta da Federico Tiezzi, nella traduzione dal greco di Massimo Fusillo, la commedia “La Pace” di Aristofane, per la regia di Daniele Salvo, tradotta da Nicola Cadoni e infine, per quattro serate a cavallo di giugno e luglio sarà rappresentata “Ulisse, l’ultima Odissea”, con la regia di Giuliano Peparini, un racconto epico ispirato all’Odissea di Omero.