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Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio: a Siracusa punto di convergenza della Teologia e delle Scienze umane

Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio: a Siracusa punto di convergenza della Teologia e delle Scienze umane

Educare alla scienza cristiana, formare persone che sappiano trasmettere una fede pensata e riflessa”

Il San Metodio nasce nel 1977 come Istituto di Teologia per laici e, poi, Istituto di Scienze Religiose sotto la direzione di mons. Vincenzo Migliorisi. In quanto semplice Istituto di Scienze Religiose viene collegato a Istituzioni Accademiche più autorevoli che ne controllano il livello accademico e a nome delle quali vengono rilasciati i titoli: per questa ragione, il San Metodio, viene collegato dapprima all’Istituto di Teologia per corrispon­denza del Centro Ut unum sint riconosciuto dalla Pontificia Università Lateranense (dal 1978/79 al 1992/93), poi all’Istituto Superiore di Scienze Religiose all’Apollinare dell’Ateneo romano della Santa Croce (dall’A.A. 1993/94 al 2002/03) e, infine, alla Facoltà Teologica di Sicilia che ha sede a Palermo (dall’A.A. 2003/04 ad oggi). Occupa varie sedi a Siracusa, fino a quella attuale.

Sui primi passi del processo che porterà all’Istituto attuale, alla morte di mons. Migliorisi il 22 Settembre 2002, l’arcivescovo  Giuseppe Costanzo chiede a mons. Maurizio Aliotta di reggere l’Istituto come Direttore facente funzioni, con l’aiuto di don Aurelio Russo e del prof. Luca Novara.

Nel Gennaio del 2004, il Collegio docenti si riunisce per indicare una terna di nomi per la direzione dell’Istituto, tra i quali l’Arcivescovo, Moderatore dell’Istituto, sceglierà don Dionisio Candido, che viene nominato per tre anni, con rinnovi negli anni successivi fino all’attuale direttore don Salvatore Spataro, nominato nel novembre del 2018.

Un momento importante per la storia dell’Istituto avviene nell’Aprile del 2005 quando viene posto all’Ordine del Giorno del Consiglio Presbiterale dell’Arcidiocesi il tema del San Metodio, in occasione della riforma avviata in tutta Italia degli Istituti Diocesani di Scienze Religiose, per cui anche la C.E.S.I. doveva stilare una nuova mappatura dei Centri di Formazione in Sicilia. In quella circostanza, il Consiglio Presbiterale si espresse in favore della candidatura della Diocesi di Siracusa ad avere un ISSR. Da quel momento, iniziò l’iter per il ricono­scimento dell’ISSR San Metodio secondo la specifica procedura prevista: passando dalla Facoltà Teologica di Sicilia, alla Conferenza Episcopale Italiana ed, infine, alla Congregazione per l’Educazione Cattolica  (Santa Sede). L’obiettivo, da raggiungere negli anni, era lo standard richiesto dalla riforma degli studi universitari a livello europeo, che prende il nome di “Processo di Bologna” (dal 1999), al quale, nel 2003, ha aderito anche la Santa Sede.

Due anni dopo, il 12 Maggio 2007, il San Metodio riceve dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica il decreto (n. 126/2007) di erezione ad Istituto Superiore di Scienze Religiose di primo ciclo (Triennio di base, Laurea in Scienze Religiose) e di secondo ciclo (Bi­ennio di specializzazione, Laurea magistrale in Scienze Religiose) e, contestualmente, la Con­gregazione approva i nuovi Statuti. Così, la nuova mappatura in Sicilia sarà la seguente: il San Metodio e 1’ISSR di Palermo sono gli unici in Sicilia ad avere i due cicli; altri tre ISSR sono dotati del solo Triennio di base: S. Luca (CT), Madonna della Lettera (ME) e Luigi Sturzo (Piazza Armerina – EN), questi ultimi due diventeranno poli FAD di Siracusa. Sotto il profilo del diritto civile, al San Metodio è riconosciuta la personalità giuridica con decreto del Ministro dell’Interno del 21 Febbraio del 2008.

Oltre a essere costituito dall’organigramma completo delle sue varie componenti, il San Metodio è costituito, soprattutto, da persone che prestano il proprio servizio a vario titolo.

Il San Metodio ha annoverato nell’ultimo anno accademico 36 docenti: 21 presbiteri e 15 laici (di cui 9 donne): 6 docenti stabili, 17 docenti incaricati, 10 docenti invitati e 3 ospiti.

Gli studenti sono i primi fruitori e giudici della servizio educativo del San Metodio: 537 titoli conseguiti (in 38 anni) in media 14 per anno.

L’ultima sessione di esami di Maggio-Giugno è stata costituita da 66 appelli per 48 materie, 32 docenti impegnati e 200 iscrizioni agli appelli.

Accanto al lavoro squisitamente accademico, il San Metodio è impegnato nel più ampio versante della testimonianza cristiana, secondo quanto espresso di recente anche dalla Conferenza Episcopale Italiana: «Un ruolo peculiare spetta alle Facoltà teologiche e agli Istituti Superiori di Scienze Religiose […]. Essi mirano alla formazione integrale della persona, suscitando la ricerca del bello, del buono, del vero e dell’uno; a far maturare competenze per una comprensione viva del messaggio cristiano e a renderne ragione nel contesto culturale odierno».

Per questa ragione, il San Metodio promuove anche una serie di attività culturali aperte a tutti. Ogni Anno Accademico viene dedicato a un aspetto della pedagogia cristia­na o dell’attività ecclesiale e intorno al tema scelto ruotano tutte le attività extra-curricolari, a cominciare dall’inaugurazione dell’Anno Accademico.

Il San Metodio collabora con le iniziative degli Uffici diocesani.

Inoltre, tiene rapporti con Enti culturali – connotati religiosamente o no presenti nel territorio, per promuovere la cultura cristiana e dialogare su temi di interesse comune. Per questo, ogni anno viene previsto un programma di attività, suddivise in diverse aree di interesse: area teologica, spirituale, storica, filosofica, artistica, musicale, cinematografica, letteraria e socio-politica.

Di rilievo, certamente, la rivista del San Metodio, per la quale il primo drettore mons. Salvatore Marino ha scelto il nome di Phós legando, così, il San Metodio alla “luce” della fede pensata e a Santa Lucia Patrona della Diocesi.

E’ una rivista semestrale, il primo fascicolo è del 2009, che vuole incarnare l’ideale che anima l’ISSR: quello di essere un ponte tra le Scienze Religiose e la più ampia e varia piattaforma culturale del nostro tempo nel quale la fede cristiana, culturalmente dimensionata, può divenire un alimento per un nuovo e più compiuto umanesimo. Anche il significato del suo nome “Luce” simboleggia l’ampio respiro e il dialogo approfondito che il San Metodio vuole intrattenere con le scienze umane e la cultura intera.

Lo studio delle Scienze Religiose si colloca nel punto di convergenza della Teologia e delle Scienze umane applicate al fenomeno religioso. Il primo servizio che 1’Istituto è chiamato a rendere è quello di educare alla scienza cristiana, di formare persone che, a loro volta, sappiano trasmettere una fede pensata, riflessa.

  • Si ringrazia per la collaborazione il prof. Luca Novara, preziosa fonte per la conoscenza del San Metodio.
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