«Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere» (Lc 2,15)

La parola ebraica shekinah rappresenta l’abbassamento di Dio nel mondo degli uomini, il suo venire ad abitare in mezzo a loro. Dio si consegna alle sue creature, soffre le stesse sofferenze del suo popolo, si fa pellegrino sulle vie della creazione. Tale inabitazione di Dio nelle sue creature viene interpretata dalla dottrina cristiana trinitaria come il libero movimento con cui Dio esce da se stesso per creare, riconciliare e glorificare la sua creazione per mezzo del Figlio e nella forza dello Spirito: il Figlio, secondo cui il mondo viene creato, si fa carne ed entra nel mondo per condividerne fino in fondo il destino di creatura;

Dio si fa carne, cioè creatura umana, in una grotta di Betlemme di Giuda, e pianta la sua tenda tra di noi.

Come una tenda provvisoriamente piantata, ogni anno i cristiani, si affrettano a rappresentare nelle case, nelle parrocchie e nei luoghi più adatti il “mirabile segno” del presepe.

Uno dei più grandi presepi di Sortino, viene allestito dal signor Francesco Puglisi, su via Luigi Capuana, oramai da ben 27 anni. Complice il piccolo cortile con annesso cancello per poter citofonare e ammirare gratuitamente l’opera, la Nascita di Cristo viene rappresentata, ogni anno, sotto due archi di mattoni di pietra, sollevato da terra circa un metro e mezzo e largo quasi cinque metri. Curato nei minimi dettagli, (ben cinque giorni di lavoro ininterrottamente), con acqua corrente e pastorelli mobili, Francesco, come il santo di Assisi di cui porta il nome, e che per la prima volta a Greccio, nel Natale 1223 volle realizzare la scena dell’Incarnazione del Figlio di Dio, ogni anno con dolce commozione e nuova inventiva realizza la scena meravigliosa del presepe, che suscita stupore, specialmente nei bambini, e rimane segno piantato per sempre nei loro cuori.

Quindi, “comporre il presepe nelle nostre case ci aiuta a rivivere la storia che si è vissuta a Betlemme.” (A.S.3). La rappresentazione del presepe aiuta ad immaginare le scene della Nascita di Cristo, “stimola gli affetti, e invita a sentirsi coinvolti nella storia della salvezza, contemporanei dell’evento che è vivo e attuale nei più diversi contesti storici e culturali”. Il presepe suscita sempre tanta tenerezza e commozione in chi lo osserva e contempla, ma anche in chi generosamente e amorevolmente lo prepara per i fratelli.

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