Ormai si è detto e scritto quasi tutto sulla bella serata di presentazione del libro di mio fratello Aldo, tenuta a Lentini lo scorso venerdì 16 settembre.

Vorrei però aggiungere un brevissimo commento perché, in effetti, la straordinaria e originale vivacità culturale della serata ha proposto agli intervenuti numerose riflessioni e piacevoli emozioni.

Innanzitutto mi sono chiesto come mai un’ordinaria presentazione di libro abbia fatto partecipare con convinzione ben duecento attente persone: davvero una presenza numericamente e qualitativamente insolita per un avvenimento librario!

Eppure è successo proprio che tante persone siano intervenute con autentico interesse per i “Calippisi di Villa Borghese”, per i quarantuno preziosi ricordi di Aldo Failla, tra pregevoli nostalgie e coinvolgenti sogni.

Queste numerose persone sono intervenute, a mio parere, perché lo scrittore conduce davvero una vita di partecipazione e dialogo, una vita “con” e non “contro”. Condividere è la sua filosofia di fondo, la sua quotidiana aspirazione, il suo significativo credo.

Il libro ne è una fedele testimonianza e la serata lentinese ha ravvivato tra i presenti il vero rapporto relazionale di qualità, proponendo utili riflessioni per non indurirsi nei disvalori, per uscire da se stessi, per sciogliersi e ancora incontrarsi.

La serata, attraverso il seducente filo letterario della Memoria, ha fatto riscoprire e rivisitare le superiori dimensioni della Vita a chi crede e percorre le straordinarie vie della Libertà, dell’Amicizia e della Condivisione.

Una buona lettura del libro potrà, infine, confermare e sostenere questa dimensione di umanità che coinvolge, scuote e convince.

                                                                       

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