La dispersione scolastica in Italia è alta: circa il 13%. Il rapporto Save the Children Alla ricerca del tempo perduto – Un’analisi delle disuguaglianze nell’offerta di tempi e spazi educativi nella scuola italiana’ fotografa una realtà preoccupante.

I dati emersi indicano una carenza di competenze minime per entrare nel mondo del lavoro o dell’università. L’Italia non è il fanalino di coda, peggio solo la Spagna e Romania rispettivamente con il 15,3 e 13,3%.

I dati evidenziano una situazione più critica al Sud Italia. In Campania, Calabria e Sicilia più del 60% degli studenti non raggiunge il livello base delle competenze in italiano, mentre in matematica la percentuale è del 70% anche in Sardegna.

Per l’abbandono scolastico la maglia nera spetta alla Sicilia con una percentuale del 21,1%, seguita da Puglia (17,6%), Campania (16,4%) e Calabria (14%).

La crisi economica e la pandemia hanno inciso fortemente sull’istruzione. Tanti strumenti utili per garantire a tutti l’istruzione ed evitare l’abbandono, fra questi sicuramente l’incremento degli investimenti destinati al mondo scolastico, dalla progettazione di asili nido in aree disagiate, al tempo prolungato, alla creazione di spazi ricreativi per i giovani e molto altro.

Investire sull’istruzione vuol dire garantire un futuro ai giovani, dando agli insegnanti gli strumenti per formare i ragazzi e alle famiglie l’opportunità di vederli crescere sanamente.

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