II Anniversario di Ordinazione Episcopale di mons. Francesco Lomanto

 

Sabato 24 ottobre 2020, alle ore 16.30, nel nostro Santuario regionale della Madonna delle Lacrime, si svolgeva, con accesso limitato di fedeli, la solenne celebrazione eucaristica con Ordinazione Episcopale dell’arvicesvovo Francesco Lomanto, conferita dal Vescovo di Caltanissetta  Mario Russotto, diocesi di provenienza del nostro Pastore. Una insolita Ordinazione Episcopale, che a causa della Pandemia subì giorno dopo giorno, prima di giungere all’evento, grosse restrizioni. Pandemia, che mons. Lomanto, il 26 novembre di quello stesso anno auspicò diventasse tempo di fratellanza e carità. In quel medesimo messaggio alla Comunità Diocesana, Sua Eccellenza ebbe a scrivere: “ Siamo tutti in cammino e viviamo nell’attesa di incontrare pienamente il Signore, pertanto, spalanchiamo la porta del nostro cuore ad accogliere Dio che viene per rimanere in noi, con noi e per noi… la perfezione cristiana esige il nostro inserimento nel mistero di Cristo per vivere e rimanere in Lui.”

In quel giorno, la sua vita è cambiata radicalmente: la grazia del sacramento della pienezza dell’Ordine ha legato indissolubilmente la vita mons. Lomanto al servizio del Vangelo e della Chiesa, di questa Chiesa particolare di Siracusa.

Il Decreto sulla missione pastorale dei Vescovi nella Chiesa CHRISTUS DOMINUS ( Concilio Vaticano  II) spiega in modo chiaro la funzione specifica del Vescovo: “Nell’esercizio del loro ministero di santificazione, i vescovi si ricordino bene di essere stati scelti di mezzo agli uomini e di essere stati investiti della loro dignità per gli uomini in tutto ciò che si riferisce a Dio, affinché offrano doni e sacrifici per i peccati. Infatti i vescovi hanno la pienezza del sacramento dell’ordine; e da loro dipendono, nell’esercizio della loro potestà, sia i presbiteri, che sono stati anch’essi consacrati veri sacerdoti del Nuovo Testamento perché siano prudenti cooperatori dell’ordine episcopale, sia i diaconi, che in unione col vescovo ed al servizio del suo presbiterio sono destinati al ministero del popolo di Dio. I vescovi perciò sono i principali dispensatori dei misteri di Dio e nello stesso tempo organizzatori, promotori e custodi della vita liturgica nella Chiesa loro affidata.

Nella sua prima lettera pastorale, in occasione del primo anniversario di Ordinazione Episcopale, celebrato il 5 Novembre 2021, mons. Lomanto scriveva: “ La santità infatti non è imitare Dio, ma consentire a Dio di abitare in noi” e riprendendo le parole del Santo Padre, nella stessa lettera ribadiva con forza: “La santità è il volto più bello della Chiesa!

Nel suo motto Episcopale, il nostro Arcivescovo ha scelto una frase del Vangelo di Giovanni (Gv 17,19), dove Gesù, prima di partire la passione prega: Sanctificati in Veritate, ovvero Consacrati nella Verità, “cioè separati dal mondo malvagio, alienato da Dio, siamo inondati dalla luce della Rivelazione per continuare la missione di Cristo nel mondo e diventare anche noi messaggeri del Vangelo di Salvezza.”

Ricorrendo il secondo anniversario di Ordinazione Episcopale dell’arcivescovo, la comunità diocesana (per l’occasione le celebrazioni serali nelle parrocchie sono state sospese) si è ritrovata insieme al suo Pastore, ai piedi della Vergine santissima, per ringraziare il Signore per i doni che ha elargito alla sua Chiesa. Prendendo spunto dalle letture del giorno, l’arcivescovo ha esortato i fedeli, come fa spesso, a farsi imitatori di Dio, poiché l’imitazione, spiega: “consiste nell’accogliere Dio nella propria vita e consentirgli di vivere in noi. Camminate nella carità, nel modo in cui Cristo ci ha amato: camminare, progredire, avanzare dunque nella via della Carità. Il credente può accogliere e perdonare perché egli è stato accolto e perdonato da Dio. Ha ricevuto gratuitamente la Misericordia di Dio da condividere, ed è la ragione divina che anima il nostro cammino di fede e l’impegno delle nostre comunità ecclesiali”.

Poi l’indicazione di tre orientamenti che accompagneranno la vita della nostra Chiesa:

Il Cammino sinodale: che propone la costituzione di tre cantieri di lavoro: cantiere dei villaggi, delle case, delle diaconie, e l’impegno sociale per far fronte alla nascita delle nuove povertà.

Il pianto di Maria, che ha segnato profondamente la Chiesa di Siracusa! Essa accoglie tutti nel cuore segreto della città ove sale alla Madonna delle Lacrime, la preghiera degli umili. Il pianto di Maria, è segno della compassione di Dio e della liberazione del cuore che si apre all’amore di Dio. L’evento che non appartiene alla natura, ma alla sfera del soprannaturale, deve essere vissuto nella fede ed essere trasmesso agli altri.

Infine, la priorità pastorale della dimensione spirituale: l’arcivescovo sottolinea con forza che siamo chiamati a donarci nell’umiltà, nella pazienza e nell’amore, dobbiamo crescere nella continuità con il passato per un maggiore rinnovamento, con una sistematica catechesi interattiva e partecipativa per tutti. Bisogna riscoprire la Santa Messa e l’adorazione, la confessione, la liturgia delle ore, l’ascolto della Parola di Dio, l’attenzione alla formazione biblica e liturgica. Siano sempre aperte le porte delle chiese, per un fede impegnata nella storia e per un più facile dialogo con il mondo che cambia continuamente, dove lo Spirito santo è il protagonista, avendo sempre presente che Dio non premia l’esito del nostro lavoro ma le nostre sofferenze e i nostri sacrifici.

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