Il ritorno dopo 66 anni, della processione di San Giuseppe, che anche molti di noi ortigiani hanno visto per la prima volta nella vita, spero contribuisca a segnare una svolta.

Il centro storico è stato svuotato di abitanti: mai nella sua storia ne ha avuti così pochi, circa tremila.

La riapertura della chiesa di San Giuseppe, il ritorno di riti legati alle nostre tradizioni e alle nostre radici possono, devono contribuire a non disperdere il patrimonio identitario di luoghi che appartengono a noi siracusani e non vanno trasformati in luna park.

E’ indispensabile quindi che l’amministrazione comunale e tutti gli altri enti si impegnino a riscoprire e valorizzare un patrimonio immateriale, che esiste da millenni e che vede la partecipazione attiva, con grande passione e dedizione, di moltissime persone, che accorrono e sostengono anche le ricorrenze religiose, così da sottolineare quello che siamo,  quello che ci hanno tramandato i nostri nonni e soprattutto quello che intendiamo tramandare intatto e allo stesso tempo  vitale alle future generazioni.

Si tratta non soltanto di riti, di tradizioni ma di un vero e proprio  patrimonio identitario, che è un bene di tutta la nostra comunità cittadina e che quindi va raccolto, preservato e diffuso, per farne un valore comune, un bene comune.

Percorrere la  strada della valorizzazione delle tradizioni, delle radici cristiane della nostra storia, serve non soltanto a salvaguardare i nostri valori, ma a guardare al futuro in maniera più decisa e consapevole, con l’orgoglio di avere dato i natali a Lucia, ad Archimede, di essere stata la città dove la Madonna ha versato le sue Lacrime, con la speranza del ritorno definitivo del Corpo di Santa Lucia nella sua Siracusa.

Se vogliamo tenere insieme religione, cultura, turismo, prodotti autoctoni, riscoperta dei miti e dei riti e tutela delle identità locali, dobbiamo avere presente la grande  partecipazione popolare anche ai riti di ieri e ricordare quello che affermava  Gustav Mahler: “la tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri”.

 

    Salvo Sorbello – Presidente Provinciale del Forum delle Associazioni Familiari

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