La mezza notte del 9 maggio, a Lentini, dà il via ai festeggiamenti del Santo patrono con  la processione de “i nuri”. Un momento di estrema commozione, durante il quale, dopo un anno di attesa, i Lentinesi possono rivedere Sant’Affiuzzu, il patrono tutelare della città.
Tra i momenti più importanti della festa, per tutti i devoti e credenti, la Messa pontificale di giorno 11 maggio alle ore 11.00, in Chiesa Madre, presieduta dall’Arcivescovo metropolita Francesco Lomanto.
Come ogni anno dal 2020 la Penitenziaria apostolica ha concesso il dono dell’indulgenza plenaria, da ottenersi alle condizioni stabilite dalla Chiesa, nei giorni dal 9 all’11 maggio, a chi visiterà il Santuario diocesano o le Tombe dei Santi Martiri.
Il 10 Maggio è la data che viene attesa con più fremito: “A nisciuta do Santu”.
Alle 10.00 in punto la piazza è gremita e palpitante al primo rintocco delle tre campane che dominano dall’alto la Chiesa Madre.
I lentinesi sanno che è quello il segno: di lì a qualche minuto, potranno riabbracciare il fercolo del patrono, bardato dei suoi ornamenti argentei, tra le vie della città.
Non appena si aprono le porte, si inizia a intravedere il sacro simulacro.
La vara supera la grande porta intagliata e, non appena sfiorato il sagrato, il cielo si tinge di colori.
Quest’anno ad accompagnare le polveri colorate, sarà un omaggio particolare, realizzato dai devoti più piccoli, gli alunni degli Istituti Comprensivi 1°-3°-4° di Lentini e del 1° Istituto Comprensivo di Carlentini, che hanno realizzato gli “nzareddi” che scriveranno il cielo.
Gli “nzareddi”, così detti in dialetto siciliano, sono delle strisce di carta, sintesi di quello che rappresenta una festa popolare in Sicilia.
Settimane prima queste strisce di carta colorata lunghe circa due metri, vengono avvolte su dei chiodi, incollati e, poi, dall’artificiere infilati in tanti cannoncini.
Questi cannoncini carichi vengono poi posti nei pressi della facciata della chiesa.
Ed è proprio nel lavoro minuzioso che è la decorazione degli “nzareddi” che entra in gioco il progetto ArtiFEX – desideri di carta per scrivere il cielo, promosso dalla Cooperativa Badia Lost & Found di Lentini che sin dal 2016 si occupa anche di attività didattiche rivolte alle scuole di primo e di secondo grado, pensando a percorsi e luoghi di ricezione, produzione ed elaborazione del sapere in cui il ragazzo diviene protagonista, sviluppando le proprie capacità creative e di apprendimento. Aiutando i giovani partecipanti nell’acquisizione di nozioni e concetti, la cooperativa, fornisce, al contempo, gli strumenti necessari per l’analisi dell’argomento trattato e per la comprensione della realtà culturale e territoriale in cui la stessa e la scuola operano e collaborano.
Badia Lost & Found ha siglato, infatti, a partire dal 2021 un protocollo d’intesa con l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura (MiC), ai fini di valorizzazione e trasmissione alle future generazioni del patrimonio immateriale locale.
Una delle azioni di questo protocollo riguarda il coinvolgimento di abitanti, scuole e tutta la comunità ad attività che mirano a valorizzare l’esistente patrimonio, in questo caso per Lentini, i Festeggiamenti Patronali in Onore ai Santi Martiri Alfio, Filadelfo e Cirino.
Lo scopo di questo progetto, nello specifico, mira ad a far produrre e personalizzare agli studenti di ogni fascia d’età, ordine e grado, gli “nzareddi”, durante le ore scolastiche destinate alle discipline identificabili come “Arte e Immagine” o “Educazione Artistica” e/o materie affini.
Le strisce, dopo essere state realizzate, più di cinque a studente, sono state raccolte  dalla cooperativa e consegnate nelle mani sapienti dell’artificiere, il quale provvederà, di “lanciarle in aria” il 10 maggio, durante “A nisciuta do Santu”.
Il 10 maggio alle ore 10.00 del 2023 il cielo di Lentini si scriverà di sogni, emozioni e cultura.
Partecipare allo scoppio di queste strisce che coloreranno il cielo e che nasconderanno per pochi secondi la facciata della bellissima Chiesa di “Sant’Alfio e Santa Maria La Cava”, sarà davvero un’esperienza incredibile, perché ogni striscia prodotta riporterà un pensiero o una dedica sulla Festa e sui Santi Martiri.
Una rara visione del patrimonio culturale lentinese, dentro il patrimonio.
Questa è una chiara esemplificazione della più ampia attività proposta dalla cooperativa per l’edizione di quest’anno dei festeggiamenti patronali, durante i quali ricorre il 1770° anno dal martirio di Alfio, Filadelfo e Cirino.
Un lavoro minuzioso quello svolto dalla cooperativa e da tutto il personale docente e scolastico degli istituti coinvolti, una sintesi del senso di comunità che ruota attorno alla buona riuscita
di un evento e al contributo di tutti i partecipanti, con la speranza di abbracciare in una sola piazza, quest’anno più che mai, l’intera comunità, unita dai desideri che, in tale occasione, “scriveranno il cielo”, mediante l’antica tradizione dei giochi d’artificio, da qui il nome del progetto “ArtiFEX”.
Dopo due anni di stop forzato ed uno di conseguenti restrizioni, Lentini torna a “Vivere a colori” nel giorno più importante.
– Credito immagini: Nuccio Costa
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