CRISTO RISORTO RINNOVA TUTTA LA NOSTRA STORIA
«Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”. Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti» (Gv 20,1-9).
Non si può non riportare per intero la pericope evangelica che la Liturgia proclama nella Messa del giorno di Pasqua, perché questo è davvero l’“Evangelo” per eccellenza, e cioè l’unica “buona notizia”, la vera “lieta novella” che il cristianesimo da due millenni diffonde fino agli estremi confini del pianeta, a tutte le creature del mondo.
È come un fragoroso squillo di tromba che fa tremare le fondamenta della terra, come un grido di vittoria che scuote le membra svigorite dell’umanità fiaccata del peso della vita, come un fulmine abbagliante che riporta alla luce la gioia in ogni cuore, e risveglia la speranza nella storia umana così accartocciata in se stessa.
C’è estremo bisogno anche oggi di questo “Evangelo”! Ascoltiamo con rinnovato stupore e con incantata letizia la voce forte e decisa di tutti gli angeli che dal Cielo scendono ancora adesso nelle cupe grotte della nostra esistenza per portare il soffio primaverile dell’annuncio pasquale!
Se è vero che un crudo realismo possa avere facile presa nel nostro animo, togliendoci fiducia e speranza alla vista degli orrori dei quali la cronaca mondiale è impastata come in un putrido fango, noi cristiani sappiamo che la lente d’ingrandimento per leggere la verità nascosta in questa misera storia umana è la fede nella Resurrezione di Cristo, vittoria definitiva sul male e sulla morte, motivo di gioia perenne.
Non c’è spazio per il pessimismo in chi crede che Cristo è Risorto! Lui, nostra gioia e nostra speranza, è Colui che ha vinto il mondo e ha sconfitto le tenebrose conseguenze del peccato.
Se è vero che viviamo ancora sospesi tra il “già” della sua vittoria riportata duemila anni fa e il “non ancora” della lotta nella quale dobbiamo ancora combattere per attraversare il “mar Rosso” del nostro esodo pasquale, personale e collettivo, camminiamo nella luce del Risorto attraverso le notti del mondo, anzi corriamo insieme col medesimo slancio dei discepoli al sepolcro di Gesù.
È Pasqua: è il Primo Giorno di una nuova settimana, quella della nuova creazione! È il giorno numero uno dei giorni di una vita nuova! È il primo mattino, quando tutto intorno è ancora buio, ma già la pietra è rotolata via dal sepolcro: il varco dell’alba di questo nuovo Giorno è spalancato!
Non permettiamo mai a niente e nessuno di rubarci la speranza in Cristo Risorto, che dà senso e gioia a tutta la nostra vita: buona Pasqua a tutti!