ASTENSIONISMO – UN RECORD NEGATIVO CHE DEVE FARE RIFLETTERE
L’84,78 per cento, la percentuale di chi nella nostra città andò a votare per le prime elezioni dell’Italia liberata, il 2 giugno del 1946, non si ripeterà mai più.
Ma in pochi avrebbero creduto che si sarebbe arrivati ad una percentuale del 31,63 delle persone che sono andate a votare a Siracusa per il nuovo, importante parlamento europeo.
Non mi soffermo su come sono andate le elezioni, su chi ha vinto (come al solito pressoché tutti) e su chi è stato sonoramente bocciato da quei pochi elettori che si sono recati ai seggi.
Ma un dato di partecipazione alle elezioni così basso penso che nessuno se lo aspettasse e, in ogni caso, per la sua entità, non può e non deve essere archiviato come un semplice incidente di percorso.
Dovrebbe preoccupare tutti, nessuno deve sottovalutarlo.
Praticamente sette siracusani su dieci hanno deciso di non esprimersi, di non manifestare la loro volontà. Non sappiamo così come la pensano più dei due terzi dei nostri concittadini, che hanno deciso di non partecipare, forse perché sono disillusi e rassegnati.
Questa palese crisi del sentimento di appartenenza politica, il disinteresse nei confronti del “pubblico”, la diffusa sensazione che nulla possa riuscire a mutare la situazione attuale, la crescita dell’individualismo sono tutti aspetti da considerare con grande attenzione.
Il bene comune di Siracusa, la convivenza basata sul rispetto reciproco, sulla libertà di espressione hanno bisogno di tutti e occorre quindi fare il possibile per colmare questo enorme burrone che si sta creando tra elettori e istituzioni.
Salvo Sorbello – Presidente dell’Osservatorio Civico di Siracusa